La tragedia del Bayesian, yacht di lusso affondato al largo della Sicilia il 19 agosto 2023, continua a sollevare interrogativi rilevanti in materia di sicurezza in mare, progettazione navale e comunicazione dei rischi. Le prime conclusioni emerse dall’indagine della Marine Accident Investigations Branch britannica delineano uno scenario in cui una raffica improvvisa di vento avrebbe determinato, in meno di 15 secondi, il capovolgimento dell’imbarcazione, causando la morte di sette persone.
Tra le vittime figurava l’imprenditore britannico Mike Lynch, nome di primo piano nel mondo tecnologico. A bordo si trovavano amici, familiari e collaboratori dell’imprenditore, coinvolti in una crociera celebrativa che si è trasformata in una tragedia.
Il rapporto preliminare dell’ente britannico evidenzia che lo yacht, lungo 56 metri, è stato travolto da una corrente discendente di vento superiore ai 70 nodi (oltre 117 chilometri orari), in condizioni meteorologiche che, fino a pochi istanti prima, apparivano relativamente tranquille. Secondo gli investigatori, la configurazione dell’imbarcazione — in particolare l’albero di 72 metri in alluminio, il più alto al mondo nel suo genere — avrebbe accresciuto sensibilmente il rischio di ribaltamento. Un’informazione che, stando al dossier, non risultava comunicata né nel manuale di stabilità né al personale di bordo.
L’incidente pone in evidenza alcune criticità di sistema. In primo luogo, la distanza che può intercorrere tra l’apparente stabilità di un’imbarcazione e la sua reale vulnerabilità in condizioni estreme. In secondo luogo, l’asimmetria informativa tra progettisti, costruttori, armatori ed equipaggi, che può impedire decisioni consapevoli in situazioni di emergenza. E infine, la necessità — resa oggi più urgente — di approfondire il dialogo internazionale sui criteri di certificazione della sicurezza nelle imbarcazioni di lusso, spesso personalizzate e fuori standard.
In attesa che l’inchiesta italiana faccia luce su altri aspetti dell’accaduto — inclusa la dinamica dell’imbarco d’acqua che avrebbe portato all’inabissamento definitivo dello yacht — resta da interrogarsi sul significato più ampio di eventi come questo. Incidenti rari, certo, ma che, proprio per la loro eccezionalità, dovrebbero spingere l’industria nautica e le autorità competenti a un esame critico delle pratiche correnti.
Nel 2024, Giovanni Costantino, amministratore delegato della società madre The Italian Sea Group, ha dichiarato: «L’imbarcazione è stata oggetto di una serie di scelte progettuali e operative che sollevano interrogativi significativi. Un evento ritenuto altamente improbabile si è concretizzato e l’imbarcazione è affondata dopo aver imbarcato acqua. Spetterà agli inquirenti chiarire come sia potuto accadere».