Logo Epoch Times
Il Governo prepara una stretta contro borseggiatori e baby gang

Sicurezza e ordine pubblico, Milano più violenta di Napoli

Furti, mala movida, spaccio, scontri di piazza, tifosi violenti, baby gang, borseggiatori. Le città italiane sembrano essere alle prese con fenomeni di violenza crescente e le cronache, costellate costantemente da notizie legate alla criminalità, restituiscono un quadro allarmante. Ma qual è davvero lo stato della sicurezza e dell’ordine pubblico in Italia e cosa dicono i dati?

top-article-image

Carabinieri durante i controlli in centro a Roma, 19 aprile 2025. ANSA

author-image
Condividi articolo

Tempo di lettura: 7 Min.

Furti, mala movida, spaccio, scontri di piazza, tifosi violenti, baby gang, borseggiatori. Le città italiane sembrano essere alle prese con fenomeni di violenza crescente e le cronache, costellate costantemente da notizie legate alla criminalità, restituiscono un quadro allarmante. Ma qual è davvero lo stato della sicurezza e dell’ordine pubblico in Italia e cosa dicono i dati?
L’ultimo dossier del ministero dell’Interno, pubblicato il 15 agosto 2025, riporta dati provvisori relativi al primo semestre del 2025, registrando un calo dei reati del 9% rispetto al 2024. In particolare, il Viminale rileva 559.143 furti contro i 605.968 dello scorso anno e 15.780 rapine (6,7% in meno del 2025). Per quanto riguarda i reati contro la persona, nei primi sei mesi del 2025 le violenze sessuali diminuiscono del 17,3%, mentre aumentano leggermente (+3,4%) gli omicidi. Delle 7.294 manifestazioni di piazza, solo 190 hanno registrato criticità, il 19,5% in meno rispetto al primo semestre del 2024. I dati sul contrasto al traffico di stupefacenti segnano un +12% di sostanze sequestrate – che raggiungono quota 29,2 tonnellate – nonostante siano state effettuate 1.112 operazioni antidroga in meno e arrestate l’11,6% di persone in meno.
A restituire una fotografia più completa e articolata sulla criminalità nel nostro Paese è l’indice stilato dal Sole24Ore sui dati del Viminale per l’intero 2024, anno in cui i reati denunciati sono aumentati dell’1,7% (ogni 100 mila abitanti) rispetto al 2023. Le città metropolitane come Milano, Firenze e Roma sono le tre più colpite – con il 23,5% degli illeciti rilevati – mentre il 47,9% dei crimini nel 2024 avviene nelle 14 città metropolitane italiane.
Nell’analisi dei dati bisogna considerare, oltre all’elevato numero di persone che vivono in queste aree (pari al 36% della popolazione italiana), anche il grande flusso di turisti e persone in transito ogni giorno. Alle complessità delle grandi città si affianca inoltre, in alcuni territori, una maggiore o minore propensione alla denuncia.
A Milano, per esempio, si contano 6.952 reati ogni 100mila abitanti, molto superiori a quelli di Napoli (4.479) o di Palermo (3.936). Seguono Bologna, Rimini e Torino, mentre meno crimini sono commessi nelle piccole province come Oristano, Potenza e Benevento, che chiudono la classifica.
Il 2024 si attesta come il quarto anno consecutivo di aumento delle denunce, confermando il trend registrato nel periodo post Covid quando il nostro Paese ha raggiunto tassi di criminalità che non si vedevano da sette anni. Un aumento che riguarda quasi tutti i reati, ma in particolare la micro-criminalità di strada e i cosiddetti reati predatori. Lo scorso anno ben il 44% delle denunce, infatti, ha riguardato i furti, in aumento del 3% su base annua. In particolare, a crescere maggiormente sono i furti in abitazione (+4,9%), i furti di autovetture (+2,3%), i furti con strappo (+1,7) e infine i furti con destrezza (+0,6%).
Le persone denunciate o arrestate nel 2024 sono 828.714, in aumento del 4% sul 2023. Di queste, 38.247 sono minori, in aumento del 16% sul 2023 e del 30% circa sul pre pandemia. In particolare, un arrestato su quattro per rapina in pubblica via ha un’età inferiore ai 18 anni, dati che gettano luce sul fenomeno delle cosiddette “baby gang”. Gli stranieri denunciati o arrestati nel corso del 2024 sono stati, invece, 287.396, in aumento dell’8,1% rispetto al 2019. Nel complesso, gli stranieri sono oltre un terzo dei segnalati, ma l’incidenza è quasi doppia (supera il 60%) per alcuni reati predatori come furti con destrezza, furti con strappo e rapine in pubblica via.

LA REAZIONE DEL GOVERNO

La lotta alla criminalità urbana è un cavallo di battaglia del Governo Meloni, che a giugno di quest’anno ha ottenuto il via libera definitivo del Parlamento al Decreto Sicurezza (Dl 20/2025). Tra le altre misure, il testo di legge introduce nell’ordinamento 14 nuovi reati, inasprisce alcune aggravanti – in particolare per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale – e estende il Daspo urbano.
All’inizio dello scorso novembre, la Lega ha lanciato un nuovo pacchetto di misure volte a implementare ulteriormente i provvedimenti già in vigore, toccando temi particolarmente a cuore per l’elettorato di centrodestra. L’obiettivo è quello di far approdare presto le proposte in Consiglio dei ministri. Sul capitolo della legittima difesa, il partito di Matteo Salvini intende rafforzare sensibilmente le tutele legali per gli agenti che sparano per difendersi in servizio, con lo stop all’iscrizione automatica nel registro degli indagati e accertamenti più rapidi da parte dei pubblici ministeri. Maggiori garanzie anche per i civili che commettono un reato – dalle lesioni fino all’omicidio – nei confronti di chi rapina, viola la proprietà privata e minaccia la propria incolumità. Ipotizzata anche una stretta sulle “baby-gang”, con rimpatri volontari nei Paesi di origine più veloci, purché ci siano familiari a attendere i giovani che hanno commesso reati o atti criminali. In più, il Carroccio pensa a ridurre da 21 a 19 anni il programma di accoglienza “integrativo” per i minori stranieri che superano la maggiore età in Italia. L’accoglienza cessa in caso vengano commessi reati.
Dopo l’introduzione nel decreto Sicurezza della facoltà di incarcerare le donne che commettono furti anche se in gravidanza – o se sono madri di bambini con meno di un anno di vita – potrebbe arrivare una nuova stretta per i borseggiatori. La Lega vorrebbe infatti adottare la procedibilità d’ufficio per i borseggi, eliminando l’obbligo di querela da parte della vittima.
 

Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times