In Consiglio dei ministri la riforma Salvini sull’edilizia
La revisione del Testo unico del settore punta a istituire un nuovo Codice dell’edilizia e delle costruzioni

Operai del settore edile al lavoro in un cantiere. Foto ANSA/LUCA ZENNARO
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Approda oggi, giovedì 4 dicembre, in Consiglio dei ministri la riforma sull’edilizia proposta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il disegno di legge delega per la revisione del Testo unico del settore (Tue) punta a istituire un nuovo Codice dell’edilizia e delle costruzioni.
Per ridurre i termini previsti per il rilascio o la formazione dei titoli edilizi – ossia le autorizzazioni richieste dalla legge ogni volta che si intende eseguire lavori su un edificio – e contrastare “l’immobilismo burocratico“, si porrà «rinnovata enfasi sul meccanismo del silenzio-assenso o del silenzio–devolutivo in caso di inerzia dell’amministrazione competente», si spiega nella relazione illustrativa al provvedimento. Con il rafforzamento di questi due meccanismi, se l’amministrazione (principalmente il comune) non risponde entro termini perentori stabiliti dalla legge, la domanda del privato si considera automaticamente accolta (silenzio-assenso); oppure – in caso di competenze sovrapposte o inerenti più enti – la pratica potrà essere trasferita a un’altra autorità che deve decidere (silenzio-devolutivo), per evitare che l’inerzia di un ente pubblico blocchi l’intero procedimento.
Questo dovrebbe tradursi in minori ritardi, più certezza per chi vuole costruire o ristrutturare, e meno burocrazia. D’altra parte, se i titoli non sono chiari o se la competenza della pubblica amministrazione è incerta, può nascere rischio di abusi, lavori irregolari o partiti senza autorizzazione.
Tra le misure previste dalla riforma, è particolarmente contestata la sanatoria facilitata per gli “abusi storici”, che potrebbe introdurre procedure per la regolarizzazione di opere e immobili realizzati prima della cosiddetta “legge ponte” del 1967. Sul provvedimento insorgono le opposizioni. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, accusa Salvini di «trasformare il Paese in un laboratorio di condoni permanenti».
Tra i provvedimenti anche il riordino e la semplificazione dei titoli edilizi abilitativi con procedure proporzionale alla complessità dell’opera, una digitalizzazione dei procedimenti per snellire l’iter e il superamento della frammentazione regionale tramite l’istituzione di criteri uniformi sul territorio nazionale.
Tra le misure previste dalla riforma, è particolarmente contestata la sanatoria facilitata per gli “abusi storici”, che potrebbe introdurre procedure per la regolarizzazione di opere e immobili realizzati prima della cosiddetta “legge ponte” del 1967. Sul provvedimento insorgono le opposizioni. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, accusa Salvini di «trasformare il Paese in un laboratorio di condoni permanenti».
Tra i provvedimenti anche il riordino e la semplificazione dei titoli edilizi abilitativi con procedure proporzionale alla complessità dell’opera, una digitalizzazione dei procedimenti per snellire l’iter e il superamento della frammentazione regionale tramite l’istituzione di criteri uniformi sul territorio nazionale.
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