Una pace 'ingiusta' per Kiev potrebbe fare crescere ancora di più la spesa militare
La pace in Ucraina non fermerà il programma ReArm Europe
L'invasione russa dell'Ucraina ha messo in moto una macchina che non è destinata a fermarsi. La crescita della spesa militare è destinata a crescere per diversi anni, a prescindere dall'esito delle trattative di pace per l'Ucraina

Un momento nella Caserma Giovanni Duca di Verona durante la cerimonia di consegna dei brevetti Ranger ai nuovi Operatori delle Forze Speciali dell'esercito, Verona, 20 Maggio 2021, immagine d'archivio. Foto ANSA/GIUSEPPE LAMI.
Il colosso industriale statunitense del settore militare Northrop Grumman prevede una crescita stabile in Europa, anche nell’eventualità che la guerra in Ucraina si concluda a breve, alla luce del fatto che gli Stati europei si stanno riarmando e che dovranno ricostituire le scorte di armamenti ceduto all’Ucraina per difendersi dall’aggressione russa. A dichiararlo è Steve O’Bryan, responsabile delle attività internazionali dell’azienda.
Intervistato lo scorso martedì da Reuters, O’Bryan non ha fornito previsioni numeriche precise sull’aumento dei ricavi, ma ha ricordato che le vendite internazionali del gruppo sono cresciute del 32 per cento nell’ultimo trimestre, commentando: «Ci aspettiamo che l’Europa si collochi nella stessa fascia di crescita», e precisando che l’espansione passerà soprattutto attraverso accordi di collaborazione con aziende europee, piuttosto che tramite un aumento della presenza diretta o del personale locale.
Northrop Grumman – che produce tra l’altro il bombardiere stealth B‑2 Spirit, utilizzato nei raid statunitensi contro siti nucleari iraniani all’inizio dell’anno – impiega nel continente europeo circa 2.200 dei suoi 95 mila dipendenti complessivi. In Germania, la società collabora con Rheinmetall per la produzione della sezione centrale della fusoliera dei caccia F‑35 di Lockheed Martin, mentre l’azienda tedesca, nota nel settore dei sistemi terrestri, sta allargando le proprie attività verso il settore aerospazio. In Italia, Northorp ha sede a Pomezia (vicino a Roma) e ha in essere collaborazioni con Leonardo, Agenzia Industrie Difesa e Elettronica Spa.
Mentre si aprono alcuni timidi spiragli di pace in Ucraina, le azioni delle industrie belliche europee hanno registrato lunedì la seconda flessione consecutiva, toccando il livello più basso degli ultimi quattro mesi. Secondo il dirigente di Northorp Grumman, un eventuale cessate il fuoco non inciderebbe sui piani di crescita della compagnia, poiché «molti governi hanno ormai compreso che le loro riserve di armamenti sono troppo ridotte per affrontare conflitti della portata di quello ucraino». E d’altra parte, non si sono registrate variazioni nelle vendite nemmeno in seguito al cessate il fuoco fra Israele e Hamas entrato in vigore il mese scorso.
Con la domanda mondiale per i sistemi di difesa aerea in continua crescita, Northrop sta promuovendo il proprio Integrated Battle Command System (o Ibcs), una piattaforma di comando e controllo in grado di integrare diversi sistemi missilistici, tra cui il Patriot della Raytheon, l’Arrow della Israel Aerospace Industries e il sistema statunitense Thaad. L’Ibcs è già operativo in Polonia e la società ha firmato accordi con i produttori di missili tedeschi Diehl e più recentemente Mbda per esplorare una cooperazione più stretta nel continente europeo.
GUERRA E FINANZA
Le azioni del comparto difesa europeo hanno registrato venerdì 28 novembre il livello più basso da fine agosto, dopo le notizie su una possibile intesa per porre fine al conflitto ucraino sostenuta dagli Stati Uniti, che ha penalizzato uno dei settori più solidi dell’anno. Pur lontano dai massimi di ottobre, l’indice del settore risulta comunque più che triplicato dal febbraio 2022, quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina.
In Germania, le azioni di Renk, produttrice di trasmissioni per veicoli corazzati, della società di sensori Hensoldt, del colosso Rheinmetall e del costruttore navale Tkms sono diminuite tra il 6 e l’8 per cento. Le azioni di Leonardo in Italia, della Saab in Svezia e della Indra in Spagna hanno perso tra il 4 e il 5 per cento.
Ma resta in fatto che i titoli del comparto difesa, tuttavia, hanno contribuito a trainare l’indice Stoxx 600 verso una crescita complessiva del 10 per cento da inizio anno, con diversi record segnati per effetto dell’aspettativa di un aumento delle spese militari.
In Germania, le azioni di Renk, produttrice di trasmissioni per veicoli corazzati, della società di sensori Hensoldt, del colosso Rheinmetall e del costruttore navale Tkms sono diminuite tra il 6 e l’8 per cento. Le azioni di Leonardo in Italia, della Saab in Svezia e della Indra in Spagna hanno perso tra il 4 e il 5 per cento.
Ma resta in fatto che i titoli del comparto difesa, tuttavia, hanno contribuito a trainare l’indice Stoxx 600 verso una crescita complessiva del 10 per cento da inizio anno, con diversi record segnati per effetto dell’aspettativa di un aumento delle spese militari.
Proiezione confermata da JP Morgan. In un’analisi diffusa nei giorni scorsi, gli analisti della banca d’affari americana, non solo hanno scritto di non ritenere realistico che l’ultimo piano di pace possa risultare accettabile per l’Ucraina e per i suoi alleati europei, ma hanno aggiunto che quand’anche l’attuale proposta andasse in porto, le spese militari aumenterebbero, invece di diminuire: «Se gli Stati Uniti riuscissero a imporre questo piano (cosa a nostro avviso improbabile) – dice JP Morgan – questo equivarrebbe a una vittoria di fatto per la Russia, con il risultato di spingere le spese militari europee ancora più in alto e a un ritmo più rapido del previsto».
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