Primo ministro libanese: le armi di Hezbollah non hanno vinto nessuna guerra
Il primo ministro libanese Nawaf Salam ha dichiarato che «le armi di Hezbollah non hanno dissuaso nessuno, non hanno protetto nessuno e non hanno vinto nessuna guerra, nemmeno a Gaza»

Il primo ministro libanese Nawaf Salam in un'immagine d'archivio. Foto EPA/MOHAMED HOSSAM.
Il primo ministro libanese Nawaf Salam ha dichiarato che «le armi di Hezbollah non hanno dissuaso nessuno, non hanno protetto nessuno e non hanno vinto nessuna guerra, nemmeno a Gaza». Ha poi definito il Libano intrappolato in una «guerra di logoramento a senso unico» e ha chiesto l’applicazione immediata del piano di disarmo nel sud del Paese. «Hezbollah dice che le sue armi servono da deterrente. Ma un deterrente che funziona davvero impedisce all’avversario di attaccare. Israele invece ha attaccato lo stesso. Quelle armi non hanno difeso né i comandanti di Hezbollah, né i cittadini libanesi, né le loro case: decine di villaggi sono stati distrutti. E non hanno nemmeno aiutato Gaza a vincere. Quindi non hanno dissuaso, non hanno difeso e non hanno vinto nulla».
Salam ha poi ricordato che è il Governo a dettare i tempi del disarmo: «Entro la fine dell’anno deve essere completata la prima fase a sud del fiume Litani con uno smantellamento totale di armi e infrastrutture militari. A nord del Litani, per ora, va impedito ogni trasferimento o uso di armi, poi si passerà agli step successivi». «Il Libano è in ritardo – ha concluso – nel ristabilire la piena autorità dello Stato su tutto il suo territorio». Alla domanda sulle parole del consigliere di Khamenei, che aveva definito Hezbollah «più importante del pane e dell’acqua», Salam ha tagliato corto: «Non mi interessano queste dichiarazioni. A me interessa l’economia: rimettere in moto il Paese e creare lavoro».
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