Intanto la Russia continua a uccidere civili ucraini
Wiktoff e Kushner in settimana a Mosca per trattare la pace
Steve Witkoff e Jared Kushner dovrebbero essere già domani, martedì 2 dicembre, al Cremlino per presentare a Vladimir Putin il piano di pace americano in 28 punti, rivisto dopo i «colloqui produttivi» tenuti in Florida ieri

Putin e Witkoff in un'immagine di archivio. Foto Reuters.
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Steve Witkoff e Jared Kushner dovrebbero essere già domani, martedì 2 dicembre, al Cremlino per presentare a Vladimir Putin il piano di pace americano in 28 punti, rivisto dopo i «colloqui produttivi» tenuti in Florida ieri. La data di domani è ufficiosa ma riportata da diverse Testate, sembra in ogni caso sicuro che l’incontro a Mosca debba avvenire nel corso della settimana.
Il ministro degli Esteri statunitense Marco Rubio ha confermato ulteriori passi avanti con la delegazione ucraina, pur sottolineando che resta «molto da fare» per garantire non solo la fine delle ostilità, ma anche la sicurezza a lungo termine della nazione ucraina. Volodymyr Zelensky ha espresso apprezzamento per l’approccio costruttivo di Washington e sta lavorando in coordinamento con la Nato e l’Ue.
Le delegazioni americana e ucraina hanno concluso circa quattro ore di colloqui a Hallandale Beach, in Florida ieri, sempre presenti gli inviati speciali Witkoff e Kushner. Al termine dell’incontro con la delegazione ucraina, Rubio ha dichiarato ai giornalisti che si sono registrati passi avanti verso un’intesa definitiva, pur restando ancora molto da fare. «Non si tratta solo delle clausole capaci di fermare i combattimenti ma anche di quelle che aprano all’Ucraina prospettive di una stabile prosperità – ha precisato il capo della diplomazia americana – Oggi abbiamo consolidato tali basi, ma il cammino prosegue». Rubio ha poi ribadito che «l’obiettivo ultimo» dell’amministrazione Trump «va oltre la mera cessazione delle ostilità» e che consiste nel garantire una fine della guerra «che preservi la sovranità e l’indipendenza ucraina con reali chance di benessere».
Donald Trump ha poi commentato velatamente sull’indagine per corruzione da 100 milioni di dollari che sta sfiorando le massime cariche dello Stato ucraino, dicendo che «l’Ucraina sta affrontando alcune difficoltà» ma che questo non dovrebbe compromettere le trattative. La delegazione ucraina ha infatti perso il proprio capo negoziatore, Andrii Yermak, che ha immediatamente rassegnato le dimissioni dopo una perquisizione effettuata dall’anticorruzione alcuni giorni fa al proprio domicilio. Sebbene né Zelensky né Yermak stesso siano accusati di alcun illecito, gli avversari politici stanno attaccando la presidenza ucraina.
L’incontro in Florida si è svolto una settimana dopo il precedente incontro tra Rubio e Yermak a Ginevra, dove entrambi avevano espresso ottimismo, dopo la revisione dell’iniziale piano in 28 punti “filorusso”. Con Yermak fuori gioco, la delegazione ucraina comprende ora Andrii Hnatov, capo di Stato maggiore delle forze armate, il ministro degli Esteri Andrii Sybiha e Rustem Umerov, capo del consiglio di sicurezza nazionale. Le delegazioni stanno ancora affinando le modifiche al piano in 28 punti, che Trump stesso fin da subito aveva chiarito essere una proposta di negoziazione iniziale e non un’offerta “prendere o lasciare”.
Nel suo discorso serale di sabato, Zelensky aveva riferito che la sua delegazione era già negli Stati Uniti e che i colloqui proseguivano sulla base dei punti discussi a Ginevra, con «un approccio costruttivo» da parte americana, ribadendo che «le priorità ucraine sono inequivocabili».
Nel frattempo gli attacchi russi non danno tregua alla popolazione civile ucraina. I raid russi portati con droni e missili contro Kiev, il 29 novembre hanno causato almeno tre morti e decine di feriti; nuovi colpi nella notte sul 30 novembre hanno ucciso un’altra persona e ne hanno ferite 19, tra cui quattro bambini, secondo le autorità locali. Un drone ha centrato un palazzo di nove piani a Vyshhorod, nella regione di Kiev. In un post su Telegram del 30 novembre, Zelensky ha poi reso noto che Mosca ha lanciato contro l’Ucraina 122 droni d’attacco e missili balistici. Le «aggressioni si susseguono quotidianamente» ha denunciato il presidente ucraino, aggiungendo: «Solo questa settimana i russi hanno impiegato quasi 1.400 droni d’attacco, 1.100 bombe plananti guidate e 66 missili contro la nostra popolazione. Per questo occorre irrobustire ogni giorno la resilienza ucraina: servono missili e sistemi di difesa aerea, ma anche un’intensa opera con i partner per la pace. Servono soluzioni concrete e affidabili per fermare la guerra».







