Funzionario europeo incantata da Shen Yun: uno «splendore»

Il 7 aprile, tra il pubblico di Bergamo, ad essere stato affascinato dallo spettacolo di Shen Yun, vi era Marina Manzoni, funzionario europeo, che ha deciso di recarsi lì per l’occasione: «Sono venuta appositamente a Bergamo per vedere questo splendore. Che ci fa onore, decisamente onore».

Con sede a New York, Shen Yun è stata fondata nel 2006 da importanti artisti cinesi che hanno fatto della rinascita della cultura tradizionale cinese, attraverso la danza e la musica classica cinese, la loro missione di vita. Shen Yun è diventata rapidamente la principale compagnia di danza e musica classica cinese al mondo ed è cresciuta da una a otto compagnie, di uguali dimensioni, che girano il mondo contemporaneamente. Ogni compagnia ha la propria orchestra, che combina strumenti tradizionali cinesi e occidentali.

La Manzoni ha percepito molta fluidità dallo spettacolo: «Penso che sia un’unione veramente magica tra movimento, colori e fluidità; è come l’acqua che fluisce appunto, come dicevano, e come i pensieri che volano. E sono riusciti a trasmettere questa leggerezza, questa fluidità. Tramite il movimento, tramite i colori».

Secondo il funzionario europeo, inoltre, tutto ciò non è senza ragione ma ha un significato: «E nemmeno i movimenti sono lasciati a caso, nemmeno quelli dei presentatori. Hanno un loro motivo d’essere, una loro lentezza, oppure una loro velocità, tutto è studiato; penso da come l’ho sentita io, da come l’ho vissuta io, per riprodurre una danza di pensieri; che nel mio caso sono riusciti a trasmettere».

La compagnia d’arte di classe mondiale, presenta 5000 anni di tradizione cinese, che fa rivivere e riscoprire al pubblico, attraverso i suoi spettacoli e coreografie. Secondo la deputata questo è importante: «Ed è una cultura che noi non conosciamo, che dovremmo imparare a conoscere. Sono cinquemila anni e non credo che molte altre civiltà possano godere di questi numeri; di cinquemila anni che ancora sopravvivono anche lontano dalla propria patria. E questo ci insegna che dobbiamo sempre ricordare da dove veniamo, con tanta umiltà, con tanto amore e con tanto onore. Mai dimenticare da dove veniamo. Portarcelo sempre dietro perché è l’unica guida che ci porta verso un futuro. Questo è quello che penso».

In una rappresentazione, vi sono esseri divini che discendono nel mondo per sostenere le volontà del Creatore. La Manzoni ritiene che sia molto significativo: «Penso che tutti stiamo cercando la stessa cosa. È un periodo di crisi molto profonda. Abbiamo in questo momento ancora più bisogno di fede e abbiamo bisogno di qualcuno a cui appellarci, che penso sia la nostra coscienza. E questo mi ha anche lasciato un senso di appartenenza. Perché comunque vedo che in qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi cultura, anche molte religioni, comunque c’è sempre la forza, il Creatore; che poi si declina in tanti altri modi, ma c’è sempre il Creatore. E soprattutto in questo momento dobbiamo stare molto attenti a quelle che sono…  hanno detto due parole che io ho interpretato, che mi hanno toccato; e sono l’ateismo e l’evoluzionismo. E io interpreto come la mancanza di fede e questa visione del transumanesimo, da cui dobbiamo veramente stare alla larga».

Attualmente, Shen Yun non può esibirsi in Cina. Infatti nei suoi spettacoli non solo vengono raccontate storie attuali, come quelle che riguardano le violazioni dei diritti umani e la persecuzione della Falun Dafa (Falun Gong), ma anche l’essenza della Cina, che nei vari movimenti politici lanciati dal regime è andata verso l’estinzione.

Questo è uno dei motivi per cui all’estero, i consolati cinesi esercitano pressioni affinché gli spettacoli di Shen Yun siano cancellati.

Recentemente, per esempio il consolato cinese in Italia ha cercato di impedire lo svolgersi degli spettacoli di Shen Yun. Quando le è stato chiesto a proposito, la signora Manzoni ha dichiarato: «Non vedo il motivo e tutto si è svolto in maniera splendida, bellissima. Anche i vari accenni a quelle che sono la situazione mondiale e le situazioni attuali sono state fatte in modo molto soft, molto dolce, molto educato e molto sentito allo stesso tempo. Quindi non ne vedo il motivo. Queste rinunce, queste imposizioni, suonano tanto d’ignoranza per quanto mi riguarda».

Infine, la Manzoni ha espresso i suoi sinceri auguri agli artisti: «di continuare così, di continuare così e di non demordere e di portare ovunque la loro civiltà e la loro arte e la loro fluidità come l’acqua».

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