Italia in positivo, tra titoli di Stato e Pil

L’Istat ha pubblicato i dati di fine trimestre 2023, in cui si nota un aumento in positivo del Pil italiano. Altrettanto sorprendente l’acquisto massiccio di titoli di Stato italiani da parte soprattutto dei cittadini del Bel Paese, in particolare quelli retail (i piccoli risparmiatori).

Il dato è stato accolto con gradimento da parte di investitori e istituzioni, nazionali ed esteri.

Inoltre rientra nelle linee del governo attuale, che ribadisce l’impegno a far detenere il debito pubblico, prevalentemente, nelle mani degli italiani.

«Quando il tuo debito pubblico è nelle tue mani, sei meno sottoposto alle pressioni esterne», ha dichiarato la premier al Tg2.

Il Pil italiano del quarto trimestre 2023 ha visto una crescita tendenziale dello +0.6% rispetto al quarto trimestre 2022, con un miglioramento dello +0.1% rispetto allo +0.5% dei calcoli preventivi.

«La crescita è spiegata soprattutto dagli investimenti, dalla domanda estera netta e dalla spesa delle Amministrazioni Pubbliche che hanno fornito contributi positivi pari rispettivamente a 0,5, 0,4 e 0,1 punti percentuali», commenta l’Istat.

Interessati da un’accelerazione anche il settore industriale e in particolare delle costruzioni, che variano, rispettivamente, dello +1.1 e +4.7 punti percentuali. Mentre i servizi e l’agricoltura in diminuzione. Con un incremento dello +0.4% sui redditi pro-capite.

Il 2023 ha registrato un aumento del Pil dello +0.9% principalmente alimentato dalla domanda nazionale. Che rappresenta, in aggiunta, una nota positiva rispetto alla zona euro, che ha visto una crescita del Pil dello 0.4% nel 2023.

«La domanda nazionale al netto delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito positivamente alla dinamica del Pil, rispettivamente per 2,0 e 0,3 punti percentuali», afferma l’Istat.

Anche se beni e servizi sono in crescita, tra cui il settore delle costruzioni e altri ambiti del terziario, subiscono tuttavia una flessione la manifattura, le attività estrattive e industriali.

Si rilevano, quindi, più lavoro e redditi data l’attività produttiva in crescita; come emerge dagli ultimi dati pubblicati dall’Istat per il 2023 e il suo ultimo trimestre.

In ambito agroalimentare, poi, Coldiretti ha sottolineato il record storico di 64 miliardi di euro in export nel 2023.

«È record storico per l’export agroalimentare che nel 2023 raggiungerà il valore massimo di sempre a 64 miliardi, con una crescita del 6% rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dalla proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat, in riferimento all’export delle regioni. Il principale mercato di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani è l’Unione Europea che – sottolinea la Coldiretti – assorbe circa 2/3 delle esportazioni ma ben 1/3 è con Germania, Francia e Stati Uniti che si classificano come i partner di maggior rilievo».

L’Italia è prima nel biologico europeo, con 80 mila operatori. E ha anche il maggior numero di specialità riconosciute e di prodotti tradizionali alimentari. Il Belpaese è anche primo nella produzione di riso a livello europeo, così come di altri alimenti tipici della dieta mediterranea.

Le bevande e cibi stranieri, invece, presentano una pericolosità di 10 volte maggiore rispetto al Made in Italy. Nei prodotti agroalimentari, i residui chimici irregolari, oltre i limiti di legge, sono risultati del 6.4% fuori dall’Italia, rispetto allo 0.6% dei prodotti nazionali, secondo l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare).

La Banca d’Italia, in più, informa di una crescita nell’ambito del turismo. Infatti sono state sempre di più le persone che dall’estero hanno scelto l’Italia come loro destinazione di viaggio nel 2023. Un aumento rispetto all’anno precedente del 17% con un aumento del 19% nel quarto trimestre 2023. Questi aumenti si devono anche ai turisti extra Ue; il 62% della spesa totale è costituita dai viaggi per vacanze.

Anche le spese degli italiani che decidono di viaggiare all’estero hanno registrato un aumento del 9% (2,1 miliardi di euro); mentre quella degli stranieri nel Bel Paese è incrementata del 40% (2,8 miliardi) su base annua.

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