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La Turchia continuerà a difendere con fermezza i propri diritti nel Mediterraneo orientale

La Turchia conferma posizioni filo-islamiche su Gaza e Siria

Il ministro della Difesa turco Yaşar Güler è recentemente intervenuto in merito alla politica israeliana nella Striscia di Gaza, affermando che le azioni di Israele «danneggiano i fragili equilibri regionali e alimentano l’instabilità». Quanto alla Siria, dal punto di vista turco, la stabilità dipende direttamente dallo «smantellamento» delle milizie come le Forze Democratiche Siriane, formazione a maggioranza curda appoggiata dagli Stati Uniti

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Il ministro della Difesa turco Yasar Guler alla Fiera internazionale dell'industria della difesa a Istanbul, Turchia, 23 luglio 2025.

Photo: REUTERS/Dilara Senkaya.

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Tempo di lettura: 2 Min.

Il ministro della Difesa turco Yaşar Güler è recentemente intervenuto in merito alla politica israeliana nella Striscia di Gaza, affermando che le azioni di Israele «danneggiano i fragili equilibri regionali e alimentano l’instabilità». Allo stesso tempo, ha ribadito la disponibilità della Turchia a svolgere un ruolo centrale nella ricostruzione di Gaza, sottolineando però la necessità di solide garanzie sul cessate il fuoco. Secondo Güler, infatti, «le violazioni degli accordi da parte israeliana, che talvolta si verificano, rallentano l’intero processo». Il ministro turco ha poi aggiunto che Ankara è pronta ad assumere il ruolo di uno dei principali garanti della pace nella Striscia.
Passando alla situazione in Siria, Güler ha dichiarato che, dal punto di vista turco, la stabilità del Paese dipenderà direttamente dallo «smantellamento» delle milizie come le Forze Democratiche Siriane, formazione a maggioranza curda appoggiata dagli Stati Uniti e attualmente attiva nell’est della Siria. Alla domanda su una possibile azione militare contro queste milizie, il ministro è stato netto: «Faremo ciò che è necessario fare senza chiedere il permesso a nessuno, esattamente come nelle operazioni precedenti».
Il ministro della Difesa ha poi commentato il rafforzamento della cooperazione militare tra Israele, Grecia e Cipro: «L’asse tra Grecia, Israele e Cipro greca e la firma di accordi tra loro non rappresentano una minaccia per noi», ha affermato, ricordando che anche la Turchia intrattiene intese analoghe con numerosi Paesi.
In merito, invece, alle indiscrezioni su un possibile dispiegamento di sistemi di difesa aerea israeliani sulle isole greche dell’Egeo, il ministro ha richiamato il diritto internazionale, sottolineando che tali isole godono di uno status demilitarizzato. Ha quindi lanciato un messaggio molto chiaro al suo omologo greco, Nikos Dendias: «Sarebbe meglio che il ministro della Difesa Dendias si concentrasse sui gravi problemi di personale delle forze armate greche, invece di inseguire piani ambiziosi».
In conclusione, il ministro ha ribadito che la Turchia continuerà a difendere con fermezza i propri diritti nel Mediterraneo orientale e a Cipro, avvertendo che «nessun tentativo di escludere la Turchia o di ignorare i suoi diritti legittimi potrà avere successo».

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