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Crosetto: l’obiettivo è sostenere l’Esercito libanese nei suoi compiti nel sud

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FILE PHOTO: Italy's Defence Minister Guido Crosetto speaks during a G7 Defence Ministers meeting in Naples, Italy October 19, 2024. REUTERS/Ciro De Luca/File Photo

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Il Libano accoglie con favore un’eventuale partecipazione dell’Italia e di altri Paesi europei a una forza che sostituisca l’Unifil dopo il 2027. Lo riferisce la presidenza libanese. Secondo il comunicato ufficiale diffuso al termine di un incontro al palazzo presidenziale di Baabda, il presidente Joseph Aoun ha detto al ministro della Difesa italiano Guido Crosetto che Beirut «accoglie con favore la partecipazione dell’Italia e di altri Paesi europei in qualsiasi forza che sostituirà le forze internazionali operanti nel sud dopo il completamento del loro ritiro nel 2027», al fine di sostenere l’Esercito libanese nel mantenimento della sicurezza e della stabilità lungo il confine meridionale, una volta avvenuto il ritiro israeliano dalle aree ancora occupate. Il capo dello Stato ha spiegato che «la scelta del negoziato adottata dal Libano» mira a «fermare le ostilità, ottenere il ritiro israeliano, riportare i detenuti e consentire il ritorno degli abitanti del sud nei loro villaggi e nelle loro proprietà». Aoun ha aggiunto che il Libano «attende passi positivi da parte israeliana» e che Beirut «fa affidamento su Paesi amici come l’Italia per spingere verso il successo del processo negoziale e il raggiungimento di risultati positivi». Nel colloquio, il presidente ha ribadito che «il Libano è un Paese amante della pace, non vuole la guerra e lavora per preservare la sicurezza, proteggere le frontiere e affermare la sovranità dello Stato», sottolineando che questo compito spetta all’Esercito libanese, «con il sostegno dei Paesi amici desiderosi di aiutarlo». Aoun ha inoltre evidenziato che «l’esercito è la spina dorsale della stabilità, non solo in Libano ma nell’intera regione», e ha rimarcato l’importanza di garantire un sostegno continuo alle forze armate, ringraziando l’Italia per l’assistenza fornita. Da parte sua, Crosetto ha confermato, secondo la presidenza libanese, che l’Italia «desidera mantenere una propria presenza militare nell’area delle operazioni a sud del fiume Litani» anche dopo il ritiro dell’Unifil, aggiungendo che «altri Paesi europei intendono adottare la stessa posizione». Il ministro ha spiegato che l’obiettivo è sostenere l’Esercito libanese nei suoi compiti nel sud, poiché Roma ritiene che «la sicurezza del Libano, della regione e del Mediterraneo passi dal rafforzamento del ruolo dell’esercito e dalla fornitura dei mezzi necessari». Crosetto ha infine assicurato che l’Italia continuerà a lavorare affinché il processo negoziale produca «risultati concreti», poiché «nessuno ha interesse al perdurare delle tensioni nel sud e Israele deve comprenderlo», e ha confermato che il sostegno italiano alle forze armate libanesi proseguirà secondo quanto concordato con il ministro della Difesa di Beirut.

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