Ma sempre con 'garanzie' Usa-Ue
Zelensky: pronto a nuove elezioni entro tre mesi
Volodymyr Zelensky ha dichiarato di essere pronto a indire elezioni entro tre mesi, a condizione che i Paesi occidentali alleati garantiscano non solo la correttezza del processo elettorale, ma soprattutto la sicurezza del voto

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa al Palazzo dell'Eliseo di Parigi, Francia, il 17 novembre 2025.
Photo: Sarah Meyssonnier/Pool tramite Reuters.
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Volodymyr Zelensky ha dichiarato di essere pronto a indire elezioni entro tre mesi, a condizione che i Paesi occidentali alleati garantiscano non solo la correttezza del processo elettorale, ma soprattutto la sicurezza del voto. Le sue parole arrivano dopo le recenti dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, secondo cui in Ucraina si starebbe «usando la guerra come pretesto per non indire le elezioni». Trump ha poi aggiunto che «il popolo ucraino dovrebbe avere la possibilità di scegliere» perché a questo punto, dice Trump, l’Ucraina non è più una democrazia.
Ex attore, Zelensky ha vinto le elezioni presidenziali del 2019 con larga maggioranza, ottenendo il 73% dei voti al ballottaggio contro l’allora presidente Petro Poroshenko. Il suo mandato sarebbe dovuto terminare a maggio 2024, ma le elezioni sono state sospese a causa della legge marziale introdotta dopo l’invasione russa. Ma il presidente ucraino ha aperto alla possibilità di una modifica della legge e si è detto «pronto a indire nuove elezioni» ma col «sostegno degli Stati Uniti e dei Paesi europei per garantire che il voto si svolga in piena sicurezza», precisando che l’Ucraina potrebbe essere pronta a votare entro 60–90 giorni.
Secondo un sondaggio del Kiev International Institute of Sociology, però, solo il 25% degli ucraini sarebbe disposto a votare durante il cessate il fuoco. Delle 547 persone intervistate, il 57% ritiene invece che le elezioni dovrebbero svolgersi solo dopo la firma di un accordo di pace con Mosca.
Resta aperta, inoltre, la questione dei possibili candidati alla guida del Paese. In un’intervista ad Axios, Zelensky ha dichiarato di essere «pronto a dimettersi» una volta terminata la guerra e di non essere interessato a un secondo mandato. Secondo l’agenzia di ricerca Info Sapiens però, resta il candidato più popolare, con il 20,3% delle preferenze; a collocarsi immediatamente dopo, l’ex comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Valerii Zaluzhnyi, con il 19%. E tra i possibili contendenti figura anche Yulia Tymoshenko, ex primo ministro e già favorita nei sondaggi del 2019, ma esclusa dal ballottaggio. Infine, a candidarsi potrebbero esserci anche Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina; Andriy Biletsky, ex comandante del Terzo Corpo d’Armata; Vitali Klitschko, sindaco di Kiev; e Oleksandr Usyk, attuale campione mondiale dei pesi massimi.
Non sono pochi, però, gli ostacoli a un’eventuale tornata elettorale, anche con le garanzie di un cessate il fuoco. La Crimea e diverse parti delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia restano infatti sotto il controllo russo: molti cittadini ucraini sono fuggiti da queste aree e altri hanno perso la vita. Secondo due organizzazioni no profit, la Eastern Human Rights Group e l’Institute for Strategic Research and Security, nelle elezioni organizzate dal regime di Putin nei territori occupati a settembre 2023 il 42% dei candidati erano cittadini russi che non avevano nemmeno mai vissuto in Ucraina. Il Regno Unito ha infatti successivamente sanzionato la Commissione elettorale centrale russa, accusandola di aver promosso delle «elezioni farsa».
È evidente, quindi, quanto la situazione in Ucraina oggi sia più complessa che mai. La possibilità di indire elezioni in tempi brevi si scontra non solo con le difficoltà logistiche ma anche con gravi problemi di sicurezza. A gravare ulteriormente sulla già precaria situazione del Paese poi restano soprattutto i pesanti interrogativi sulla possibilità di garantire un voto libero, trasparente e sicuro.
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