Gli Stati Uniti vogliono eliminare Hezbollah dal Sud America

di Redazione ETI/Chris Summers
26 Luglio 2025 21:26 Aggiornato: 27 Luglio 2025 7:28

L’amministrazione Trump “dichiara guerra” a Hezbollah. Recentemente, Il ministero degli Esteri americano ha infatti annunciato una ricompensa di 10 milioni di dollari per informazioni sulle operazioni di riciclaggio di denaro condotte da Hezbollah, organizzazione terroristica e principale alleato dell’Iran. L’annuncio, datato 19 maggio, non si concentra sulle attività di Hezbollah in Medio Oriente, ma in America Latina. Secondo un rapporto del 2023 pubblicato dal Wilson Center, Hezbollah ha infatti stabilito una forte presenza in America Latina sin dagli anni Ottanta. Gli Stati Uniti sono alla ricerca di informazioni utili a «interrompere i meccanismi finanziari» di Hezbollah, con particolare attenzione alla zona di confine tra Argentina, Brasile e Paraguay, nota come Area dei tre confini.

Ariel Gelblung, direttore per l’America Latina del Centro Simon Wiesenthal, ha dichiarato a Epoch Times Usa che «L’Area dei tre confini è stata una delle prime regioni in cui Hezbollah ha operato in modo clandestino in America Latina» e che «la logistica per gli attentati terroristici in Argentina negli anni Novanta è stata pianificata e finanziata proprio da lì». Ilan Katz, avvocato penalista messicano specializzato nella rappresentanza di banche e istituzioni finanziarie, ha spiegato: «Se operano nell’Area dei tre confini, è probabilmente perché quella zona offre ottime opportunità per nascondere denaro, data la scarsa presenza di autorità e l’elevato numero di cambio valuta. È un luogo ideale per depositare fondi». I finanziatori e i facilitatori di Hezbollah in America Latina generano profitti attraverso una serie di attività illecite, tra cui traffico di droga, contrabbando di petrolio e carbone, falsificazione di documenti, contraffazione di dollari americani e commercio di diamanti.

Nel maggio 2022, il procuratore paraguaiano Marcelo Pecci, che stava conducendo un’importante indagine sul traffico di cocaina e il riciclaggio di denaro, è stato assassinato mentre si trovava in luna di miele in Colombia. Poco dopo, Emmanuelle Ottolenghi, esperta di Hezbollah e ricercatore senior presso la Fondazione per la difesa delle democrazie, ha pubblicato un articolo sulla rivista The Tablet, suggerendo un possibile coinvolgimento dell’organizzazione nell’omicidio. Gelblung  condivide questa ipotesi, pur ammettendo l’assenza di prove concrete, e aggiunge che i primi migranti libanesi giunsero nell’Area dei tre confini negli anni Cinquanta, seguiti da Hezbollah circa quattro decenni dopo; tuttavia, dice, «le attività più significative di Hezbollah non si concentrano nell’Area dei tre confini, ma sono sotto gli occhi di tutti in Venezuela», evidenziando i forti legami tra il regime venezuelano e quello iraniano, e sottolineando che, dopo l’attacco di settembre 2024 in cui migliaia di membri di Hezbollah sono stati uccisi o feriti da dispositivi radio esplosivi precedentemente intercettati e manomessi da Israele, molti leader dell’organizzazione sono fuggiti in Venezuela e in altre aree dell’America Latina. L’esperto sotiene inoltre l’esistenza di voli settimanali tra Caracas e Teheran, nonostante la scarsa presenza di comunità iraniane in Venezuela e viceversa.
Le accuse di una presenza di Hezbollah in Venezuela risalgono almeno al 2009, quando Dorit Shavit, responsabile per l’America Latina e i Caraibi del ministero degli Esteri israeliano, ha dichiarato al quotidiano colombiano El Tiempo che l’organizzazione aveva intensificato la sua presenza nella regione venezuelana della Guajira e sull’isola di Margarita. All’epoca, il ministero degli Esteri venezuelano definva tali affermazioni “assurde”.

Secondo l’amministrazione Trump, Hezbollah genera anche entrate legittime investendo in attività commerciali in America Latina, come costruzioni, immobiliare e imprese di import-export. Inoltre, l’America sta offrendo ricompense per informazioni su aziende di facciata di Hezbollah impegnate nell’acquisizione internazionale di tecnologie a “doppio uso” civile e militare, come circuiti stampati, microprocessori, interruttori, oscillatori, software e apparecchiature radio, utilizzabili per scopi  terroristici. E pare che i Servizi statunitensi ritengano che Hezbollah abbia una presenza in Messico, dove potrebbe armare i cartelli o riciclare denaro, ma non esistono incriminazioni ufficiali contro l’organizzazione o i suoi operativi in questo contesto.

Hezbollah è stata fondata nel 1982 in risposta all’invasione israeliana del Libano. Una relazione del Congressional Research Service di dicembre 2024 descrive Hezbollah come alleata dell’Iran; una longa manu di Teheran in Medio Oriente che addestra milizie alleate (tra cui, secondo alcune fonti, Hamas) e minaccia l’Occidente. Dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, Hezbollah ha a sua volta attaccato Israele lanciando migliaia di razzi e droni contro Israele fino a novembre 2024, quando ha accettato il cessate il fuoco.
Nel 1994, Hezbollah è stato implicato in un attentato terroristico in Argentina, quando una bomba è esplosa presso l’Associazione mutuale israelita argentina a Buenos Aires, uccidendo 85 persone. Il 26 giugno 2025, il giudice Daniel Rafecas, a Buenos Aires, ha stabilito che dieci uomini, tutti cittadini iraniani o libanesi, accusati di aver pianificato e ordinato l’attentato all’Amia, siano processati in contumacia. Nel 2015, il procuratore Alberto Nisman, che indagava su un sospetto insabbiamento dell’attentato del 1994, è stato trovato morto nel suo appartamento a Buenos Aires, senz’altro vittima di un omicidio, anche se i responsabili non sono stati individuati. La presenza di Hezbollah nell’emisfero occidentale non è solo un fatto storico. All’inizio di quest’anno, due senatori americani hanno presentato un disegno di legge che chiede ai governi dell’America Latina di «porre fine all’impunità» di cui godono «determinati individui» e chiede ai Paesi latinoamericani di seguire l’esempio dell’Argentina e dichiarare Hezbollah organizzazione terroristica.

 


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