Tajani: Putin torni a parlare con l’intera Ue per la pace

Il ministro degli Esteri Antonio tajani, foto: REUTERS/Guglielmo Mangiapane/File Photo.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista a «QN – Quotidiano Nazionale» valuta la riapertura del dialogo tra Putin e Macron: «Va certamente bene riaprire un canale di comunicazione, ma il canale deve essere europeo: non può essere solo di un solo Paese. La cosa rilevante è che Putin torni a parlare con l’intera Europa». Tajani spiega che «dobbiamo lavorare tutti per la pace, che è l’obiettivo primario. In questo senso, per capirci, la premessa è che noi non siamo mai stati in questi anni in guerra con la Russia. L’Italia è sempre stato il Paese che ha distinto in maniera netta tra gli aiuti all’Ucraina, per impedire che l’Ucraina venisse sconfitta, e la guerra con la Russia. Noi – aggiunge – abbiamo solo aiutato l’Ucraina a difendersi, che è un’altra cosa rispetto a fare la guerra alla Russia». E, dunque «ogni iniziativa che porti alla pace deve essere vista in maniera molto positiva: sempre con le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, con una sorta di articolo 5-bis sul modello Nato, a partecipazione anche Usa.
A questo punto tocca alla Russia decidere se vuole sedersi al tavolo e affrontare anche con gli europei la trattativa, perché l’Europa non può non essere protagonista di una trattativa di pace tanto più che dal cessate il fuoco e dalla pace dipendono le sanzioni e la nostra sicurezza». Tutto questo continuando a aiutare l’Ucraina. Per il prossimo decreto-legge la Lega, però, punta i piedi sulle forniture militari: «Ma certo che si approverà anche questo decreto. Bisogna sempre trovare il giusto equilibrio. lo sono favorevole a che gli aiuti siano prevalentemente di natura civile, che significa aiutare la popolazione anche a resistere di fronte al Generale inverno. Teniamo conto che sono state distrutte dalla Russia molte centrali che producono energia e noi dobbiamo contribuire a ricostruire la rete elettrica: la resistenza nei confronti dell’invasione russa è anche la resistenza del popolo ucraino». Per quanto riguarda infine un nuovo invio di armamenti: «lo mi auguro che non serva più inviare nessun armamento se si arriva alla pace. Ma, se sarà necessario, ci saranno anche gli invii di materiali militari. E mi pare – conclude Tajani – che la Lega non si sia tirata indietro nei voti, perché non bisogna confondere le legittime posizioni di un partito con l’impedire l’approvazione di un decreto ritenuto necessario dal governo».
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