Mancano i soldi per pagare gli stipendi
Hamas è in crisi finanziaria
La grave situazione economica nella Striscia influisce sulla capacità di Hamas di rispettare gli impegni verso i propri membri. I pagamenti vendono effettuati in circuiti ristretti allo scopo di evitare il monitoraggio israeliano

Miliziani della Brigata al-Qassam, ala militare di Hamas, 13 Ottobre 2025. Foto Omar Ashtawy/APA Images via ZUMA Press Wire via Ansa
| Aggiornato alle
Condividi articolo
Tempo di lettura: 3 Min.
Tempo di lettura: 3 Min.
Il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat documenta che, a oltre due mesi dall’entrata in vigore dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia, la crisi economica si è aggravata e le difficoltà quotidiane di sussistenza continuano a pesare sulla vita dei civili e sulla capacità di Hamas di far fronte ai propri obblighi finanziari verso i suoi affiliati. Secondo l’articolo, i lunghi combattimenti e gli sforzi israeliani per colpire le infrastrutture economiche del gruppo terroristico hanno causato un danno significativo alla sua capacità di pagare regolarmente gli stipendi. Durante la guerra, Israele ha lavorato per eliminare gli elementi coinvolti nel trasferimento di fondi all’interno della Striscia e per condurre attacchi contro i cambiavalute in Giudea e Samaria accusati di servire le fazioni palestinesi.
Tuttavia, secondo fonti di Hamas e di Gaza che hanno parlato con Asharq Al-Awsat, l’organizzazione terroristica jihadista avrebbe recentemente ripreso il pagamento degli stipendi, sebbene solo in modo parziale e con percentuali variabili. La maggior parte dei fondi è stata trasferita alla dirigenza e ai membri dell’ala militare, le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, mentre il settore civile e sociale ha ricevuto pagamenti inferiori. I comandanti e gli operativi di alto livello avrebbero ricevuto perciò, nel migliore dei casi, fino all’80% del loro vecchio compenso, mentre i dipendenti dell’apparato civile e i lavoratori governativi circa il 60%, quota che negli ultimi mesi è scesa fino al 35%. I pagamenti, in ogni caso, hanno subito ritardi da un mese e mezzo a due mesi.
Oltre agli stipendi, Hamas continua a pagare sussidi alle famiglie dei suoi operativi e dei comandanti uccisi nel corso degli anni, ai prigionieri e ai feriti, e fornisce assistenza alle famiglie a cui l’Autorità palestinese ha interrotto il salario. Vengono inoltre stanziati fondi per attività di assistenza sociale, distribuzione di cibo, fornitura di acqua e gestione di mense popolari, talvolta in coordinamento con organismi esterni.
Il giornale saudita ha osservato che il trasferimento degli stipendi avviene con mezzi manuali e attraverso circuiti ristretti, nel tentativo di evitare il monitoraggio israeliano su banche e digital wallet. Una fonte interna a Hamas ha spiegato che le difficoltà nel trasferire fondi dall’estero si stanno inasprendo, costringendo i responsabili degli stipendi a fare affidamento sulle riserve di contanti esistenti e sulle entrate derivanti da fonti commerciali locali.
È stato inoltre riferito che parte dei pagamenti viene effettuata tramite banconote logore e danneggiate, soprattutto per i dipendenti governativi, che però molti commercianti rifiutano di accettare. Hamas ha cercato di incoraggiare i piccoli commercianti, specialmente nei mercati di frutta e verdura, ad accettare tali banconote in cambio di benefici e assistenza. Asharq Al-Awsat ha rilevato che sono state inoltre imposte delle tasse su determinati prodotti in modo da poter accumulare il maggior numero di banconote possibile: le sigarette, ad esempio, un settore in cui la maggior parte delle transazioni avviene in contanti e non tramite mezzi digitali.
Articoli attuali dell'autore
23 dicembre 2025
Israele vara la Commissione d’inchiesta sul 7 ottobre
23 dicembre 2025
La Turchia conferma posizioni filo-islamiche su Gaza e Siria
23 dicembre 2025
Grecia, Cipro e Israele valutano un reparto militare comune











