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Zangrillo: Askatasuna è un centro dell’eversione non si può dialogare con chi sfascia e viola la legge

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Paolo Zangrillo, ministro per la pubblica amministrazione

Photo: foto: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI.

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Tempo di lettura: 5 Min.

«Il sindaco Stefano Lo Russo deve smetterla di raccontare balle sulle forze dell’ordine: la verità è che Askatasuna è un centro dell’eversione, non si può dialogare con chi sfascia e viola la legge». Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, anche segretario piemontese di Forza Italia, in una intervista alla “Stampa” non usa mezzi termini. D’altronde sono mesi che attacca il patto di collaborazione con il centro sociale di Torino, e ora rimanda le accuse del primo cittadino al mittente: «Non è il governo speculare: ogni giorno ricevo messaggi da cittadini che si sentono in scacco dei violenti». Il sindaco di Torino insiste: «Non abbiamo rimpianti, era una situazione ferma da 29 anni. Io avevo capito che Lo Russo condividesse l’azione delle forze dell’ordine, che fosse d’accordo con lo scioglimento del patto una volta verificata la sua violazione». Invece «sento che continua ad insistere sulla opportunità di un accordo. Questo non fa che confermare la sua totale inadeguatezza rispetto alla vicenda. Se anche gli ultimi eventi – continua il ministro -, e mi riferisco all’assalto a La Stampa e alle Ogr, non lo hanno convinto che sta cercando di dialogare con persone che praticano l’ideologia dell’anti-Stato, io non so davvero che dire. Se è convinto che i cittadini stiano dalla sua parte, allora vive sulla Luna.
Visto che è diventato famoso per la sua campagna con la seggiolina nei quartieri in campagna elettorale, gli consiglierei di riprendere la cadrega e ricominciare ad andare in giro a chiedere cosa ne pensano di Askatasuna. Ne rimarrebbe sorpreso». Al corteo di sabato c’erano tante persone: «Sì, anche dei parlamentari. Che ormai, quando parlano di queste cose, mi costringono a tapparmi le orecchie». Ora in corso Regina Margherita 47 Zangrillo immagina «un luogo restituito alla cittadinanza, davvero di incontro, dialogo, cultura, tutto l’opposto di ciò che è stato fino ad ora. Lì si organizzavano di nascosto azioni eversive, era un rifugio di delinquenti. Ora deve diventare un luogo di legalità. Ed essendo di proprietà del Comune, il Comune si affretti a trovare una soluzione». «Con i delinquenti – aggiunge – non si fanno i patti. Come si fa a pensare di fare un altro accordo con chi ha dimostrato che il suo modo di esprimere le idee è sfasciare, provocare la polizia, cercare lo scontro? Basta con questo finto buonismo politico per cui bisogna parlare con tutti. Le manifestazioni di violenza vanno represse. E basta con questa favoletta meravigliosa, dire ‘sono ragazzi che fanno cultura’. Ma quale cultura! Il sindaco deve smetterla di raccontare balle. Askatasuna è un centro dell’antagonismo nazionale e anche internazionale».
Zangrillo sostiene che «nella vita bisogna anche avere senso della realtà. A tutti capita di sbagliare e credere in cose fallaci, bisogna avere anche ogni tanto il coraggio di fare un passo indietro. Questo dovrebbe fare Lo Russo. A meno che il suo obiettivo non sia quello di tenere insieme le tante anime della sinistra, compresa quella antagonista. Ma mi parrebbe comunque una follia». Lo Russo ha attaccato il governo dicendo: ‘La legalità non può essere piegata a fini propagandistici, così si alimentano le tensioni. Lo usano come strumento di distrazione pubblica’: «Se c’è qualcuno che oggi non ha particolari difficoltà è il nostro governo. Abbiamo tutti gli indicatori economici, dallo spread all’occupazione, in positivo. Non abbiamo niente da cui dover distrarre i cittadini. C’è addirittura un sondaggio che parla del 60 per cento degli italiani favorevole alla manovra».
«Il sindaco Lo Russo – conclude Zangrillo – deve smetterla di raccontare balle sulle forze dell’ordine. Vorrei ricordargli che il blocco del turn over c’è stato nei 10 anni di governo della sinistra: io ho già firmato due rinnovi di contratto per il comparto sicurezza-difesa e ora siamo al terzo negoziato. Ad oggi sono state 67 mila le assunzioni per le forze dell’ordine. Che legga i numeri».

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