Metà dei membri sarà nominata dalla coalizione di governo e metà dall’opposizione
Israele vara la Commissione d’inchiesta sul 7 ottobre
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato ieri l’approvazione della Commissione d'inchiesta sugli eventi del 7 ottobre. I politici non ne faranno parte. Sarà una commissione indipendente e dotata di pieni poteri

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al plenum della Knesset, Parlamento israeliano, a Gerusalemme, il 10 novembre 2025. Foto: REUTERS/Ronen Zvulun
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato ieri l’approvazione della Commissione d’inchiesta sugli eventi del 7 ottobre. In una dichiarazione ufficiale, Netanyahu ha spiegato che la commissione ministeriale per gli affari legislativi ha dato il via libera a una proposta di legge per l’istituzione di una commissione d’inchiesta statale, incaricata di indagare sia sugli attacchi del 7 ottobre sia sulle circostanze che li hanno preceduti.
Secondo il primo ministro, si tratterà di una commissione «indipendente» e dotata di pieni poteri, come previsto dalla legge israeliana. I politici non ne faranno parte e la composizione sarà mista: metà dei membri sarà nominata dalla coalizione di governo e metà dall’opposizione. «La commissione sarà composta da esperti nei settori della sicurezza, del diritto e del mondo accademico».
Il premier ha sottolineato che il governo israeliano avrebbe potuto istituire una commissione interna, ma una soluzione di questo tipo «non avrebbe goduto della piena fiducia dell’opinione pubblica». A suo avviso, infatti, «un evento senza precedenti come quello del 7 ottobre richiede una commissione d’inchiesta speciale, ampiamente accettata dalla maggioranza della popolazione», motivo per cui è stata scelta una formula fondamentalmente «equilibrata».
Netanyahu ha poi paragonato l’iniziativa a quanto avvenuto negli Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 settembre, ricordando che l’allora presidente Bush aveva istituito una commissione composta in modo paritario tra i due principali schieramenti politici. «All’epoca nessuno si era lamentato. È esattamente ciò che stiamo facendo ora», ha affermato, aggiungendo che «se si vuole davvero arrivare alla verità senza insabbiamenti, questo è l’unico modo».
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