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Male l’incontro tra il governo e i sindacati delle Forze dell’Ordine

I sindacati di polizia chiedono più risorse al governo

Sindacato indipendente di Polizia: «Non è possibile pensare che sia sufficiente spendere qualche parola di stima per rispondere ai problemi reali di un comparto che continua a essere trattato come fanalino di coda della macchina statale»

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Foto d'archivio

Photo: REUTERS/Louisa Gouliamaki.

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Tempo di lettura: 2 Min.

Il Governo è alle prese con le coperture necessarie per finanziare tutte le misure previste dalla Legge di Bilancio. Sono in tanti a bussare alla porta di Palazzo Chigi per rivendicare risorse in più, ma la coperta è corta. Ieri, infatti, non è andato bene l’incontro tra il governo e i sindacati delle Forze dell’Ordine.
L’esecutivo ha deciso infatti che è necessario attendere l’uscita dalla procedura di infrazione europea sui conti pubblici per riprendere qualsiasi discorso riguardante possibili risorse aggiuntive rispetto a quelle già stanziate per il comparto della sicurezza. La riunione, alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano e dei ministri Matteo Piantedosi, Giancarlo Giorgetti e Paolo Zangrillo certifica, al momento, un nulla di fatto.
«Non è possibile pensare – mette nero su bianco in una nota il Sindacato indipendente di Polizia (Coisp) – che sia sufficiente spendere qualche parola di stima per rispondere ai problemi reali di un comparto che continua a essere trattato come fanalino di coda della macchina statale». Non è più tollerabile, sottolinea il Coisp, «che a chi abbia servito lo Stato per trent’anni venga riservata una pensione da indigente. È urgente anche sbloccare i pagamenti del lavoro straordinario già effettuato nel 2024 e 2025: chiedere ancora sacrifici senza corrispettivo è inaccettabile, così come lo è l’ipotesi avanzata dal ministro Giorgetti di sbloccare i pagamenti solo per il primo trimestre del 2024». All’ipotesi di un aumento dell’età pensionabile prevista dalla legge di bilancio, poi, il sindacato delle divise esprime piena contrarietà: «dopo una vita spesa in prima linea non si può chiedere a chi indossa una divisa di restare al servizio dello Stato fino allo sfinimento».

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