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Turco sull’ex Ilva: il Governo Meloni non ha risolto nulla

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Foto: REUTERS/Ciro De Luca/File Photo

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«In audizione sull’ex Ilva abbiamo assistito all’ennesima autoassoluzione del ministro Urso, impegnato a scaricare responsabilità su governi precedenti, Procura, enti locali e Mittal, senza riconoscere che in tre anni il Governo Meloni non ha risolto nulla. I fatti parlano chiaro: oltre 2 miliardi buttati nel cestino, 7 mila lavoratori in cassa integrazione, 2 bandi di gara andati deserti, un impianto ancora sotto sequestro». Lo dichiarano il vicepresidente M5S Mario Turco, coordinatore comitato Economia, Lavoro-Impresa, e la capogruppo in Commissione Industria Sabrina Licheri. «L’ultimo “decretino” che proroga la cassa integrazione fino a febbraio è solo un altro rinvio: zero risorse per la decarbonizzazione, nessun piano d’investimento, nessun piano industriale, nessun sostegno all’indotto. Niente di niente. Come Movimento 5 Stelle chiediamo, con il deposito dei nostri emendamenti al decreto in discussione, un vero Piano “Salva-Taranto”, fondato su: nazionalizzazione dello stabilimento; chiusura delle fonti inquinanti e avvio delle bonifiche; riconversione produttiva con impianti Dri a idrogeno verde; fondo straordinario per l’indotto; piano per lavoro, riqualificazione e tutele sociali (per esodo, prepensionamenti, amianto)», aggiungono i rappresentanti del Movimento 5 stelle, secondo cui il governo Meloni ha inoltre lasciato scadere tutte le opportunità europee: nessun progetto sull’Innovation Fund, nessun impianto Dri a idrogeno verde finanziato, un miliardo di euro di Pnrr perso. Francia, Germania, Paesi Bassi e Svezia stanno investendo miliardi nella siderurgia green, mentre l’Italia investe 23 miliardi in armamenti e zero sulla riconversione di Taranto.

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