Gli 'anni d'oro' del califfato ormai sono Storia
L’Isis fa tanto rumore ma è sempre più debole
Gli attuali attacchi dell'Isis servono solo a "tenere a galla" l'organizzazione terroristica jihadista

Foto: Credit Image: © Mekael Bhar/APA Images via ZUMA Press Wire)
L’Osservatorio siriano per i diritti umani e il canale saudita Al-Arabiya hanno riportato che l’Isis ha rivendicato, attraverso i suoi canali di propaganda, l’attentato avvenuto ieri a Idlib, nel nord-ovest della Siria, in cui sono rimasti uccisi quattro agenti delle forze di sicurezza siriane. L’episodio è avvenuto un giorno dopo l’imboscata nei pressi di Tadmor, dove un miliziano dell’Isis ha ucciso due militari statunitensi e un interprete.
Secondo l’agenzia di stampa siriana Sana, l’attacco a Idlib è avvenuto su una strada nella zona di Maarat al-Numan: una cellula dell’Isis avrebbe aperto il fuoco contro una pattuglia del «dipartimento per la sicurezza stradale del ministero degli Interni, uccidendo i quattro agenti». Ieri si è registrato un ulteriore episodio di violenza nel nord della Siria, nella provincia di Aleppo: due individui armati a bordo di una motocicletta hanno sparato contro alcuni militari siriani, ferendone uno. In seguito i terroristi sono riusciti a fuggire e, al momento, non sono stati ancora identificati.
Ma nonostante queste azioni, secondo Middle East Online, l’Isis ha ormai abbandonato l’ambizione di conquistare e controllare diversi territori come faceva durante il periodo del califfato, quando amministrava città e regioni intere. Ora ha cambiato completamente strategia. In pratica, l’organizzazione terroristica starebbe cercando di «mantenere una presenza costante» in Siria attraverso attacchi improvvisi, di piccola scala ma con un forte impatto simbolico e soprattutto mediatico. In questo modo l’Isis vuole dimostrare di essere ancora in piedi anche senza avere delle basi territoriali fisse.
L’attacco a Idlib è infatti considerato particolarmente significativo proprio perché quella provincia è relativamente stabile e controllata da organizzazioni ostili all’Isis, come la Hayat Tahrir al-Sham. Il fatto che l’organizzazione sia riuscita a colpire la città dimostra che dispone di cellule dormienti ben infiltrate: persone che vivono in modo apparentemente normale, ma pronte ad attivarsi all’improvviso per attaccare anche nelle aree ritenute meno a rischio.
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