Tibetani in esilio protestano contro le attività minerarie cinesi
Venerdì 19 dicembre i tibetani in esilio hanno condannato le attività minerarie illegali svolte dalle autorità cinesi nella regione del Kham, in Tibet.

Foto: screenshot da video
Video: Reuters
Venerdì 19 dicembre i tibetani in esilio hanno condannato le attività minerarie illegali svolte dalle autorità cinesi nella regione del Kham, in Tibet.
I manifestanti hanno chiesto il rilascio dei tibetani locali che sono stati arrestati arbitrariamente dalle autorità cinesi per aver protestato contro le operazioni di estrazione.
Uno dei manifestanti indossava una maschera caricaturale raffigurante il presidente cinese Xi Jinping, mentre altri scandivano slogan come «stop alle miniere in Tibet».
«Finora 80 persone di questo intero villaggio sono state arrestate», ha dichiarato Tenzin Passang, direttrice dell’organizzazione Students for a Free Tibet.
Le truppe cinesi entrarono in Tibet nel 1950 in quella che Pechino definisce ufficialmente come ‘una liberazione pacifica’ e da allora la regione è governata con il pugno di ferro.







