Pavoni e maschere, a Pompei affiorano nuovi affreschi nella Villa di Poppea
Vivaci affreschi di pavoni e maschere sceniche sono riemersi dopo secoli sotto i detriti vulcanici nell'antica Villa di Poppea

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Video: Reuters
Vivaci affreschi di pavoni e maschere sceniche sono riemersi dopo secoli sotto i detriti vulcanici nell’antica Villa di Poppea, a Torre Annunziata, vicino a Pompei, grazie al lavoro degli archeologi, secondo quanto riferito dal Parco Archeologico di Pompei.
Il parco ha affermato che gli archeologi stavano effettuando lavori di scavo e restauro nel celebre Salone delle Maschere e dei Pavoni, una delle stanze più raffinate della villa, decorata in II stile.
I recenti scavi hanno portato alla luce ulteriori sezioni di affreschi, offrendo una visione più chiara delle dimensioni e della disposizione originale del settore occidentale della villa.
I recenti scavi hanno portato alla luce ulteriori sezioni di affreschi, offrendo una visione più chiara delle dimensioni e della disposizione originale del settore occidentale della villa.
Tra le scoperte più significative vi è una pavonessa completamente conservata e dipinta di fronte a una figura maschile già nota, insieme a frammenti raffiguranti una maschera scenica comica identificata come Pappus, un personaggio della Commedia Atellana.
Gli archeologi hanno anche portato alla luce frammenti di affreschi che mostrano tripodi dorati incastonati in un Oculus (cerchio).
Gli scavi hanno identificato quattro stanze precedentemente sconosciute, portando il numero totale di ambienti della villa a 103. Sono state documentate anche tracce di antichi giardini e di un antico alveo di un torrente che ha alterato il paesaggio dopo le eruzioni successive. I funzionari del parco hanno affermato che le scoperte aprono nuove strade per la ricerca sulla disposizione della villa e sul suo rapporto a lungo termine con l’ambiente circostante.
Gli scavi hanno identificato quattro stanze precedentemente sconosciute, portando il numero totale di ambienti della villa a 103. Sono state documentate anche tracce di antichi giardini e di un antico alveo di un torrente che ha alterato il paesaggio dopo le eruzioni successive. I funzionari del parco hanno affermato che le scoperte aprono nuove strade per la ricerca sulla disposizione della villa e sul suo rapporto a lungo termine con l’ambiente circostante.
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