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La magistratura contabile è preoccupata che venga ridimensionato il proprio ruolo

La riforma della Corte dei Conti oggi in Senato per l’approvazione

Dopo il via libera alla Camera lo scorso 9 aprile, ora il ddl che interviene sulla giurisdizione e sul controllo della magistratura contabile arriva a Palazzo Madama. Tra le novità, il "doppio tetto al risarcimento" per responsabilità amministrativa e un rafforzamento del controllo preventivo sugli atti. Maurizio Gasparri: «Così la Corte farà un migliore servizio ai cittadini»

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Il Presidente della Corte dei conti, Guido Carlino, durante l'udienza della Corte dei conti del Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2023, presso Aula delle Sezioni riunite, Roma, 27 giugno 2024. ANSA/ANGELO CARCONI

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Oggi alla Camera arriva la Legge di Bilancio 2026, ma questo sarà una fine settimana densa di lavori anche per il Senato, alle prese con la riforma della Corte dei Conti. All’ordine del giorno c’è infatti il ddl che interviene sulla giurisdizione e sul controllo della magistratura contabile e introduce una delega al governo per la riorganizzazione e il riordino delle sue funzioni. Il 27 dicembre si tiene la seconda lettura della riforma approvata dalla Camera il 9 aprile scorso, che adesso dovrebbe essere trasformata definitivamente in legge.
«Nelle prossime ore sarà legge dello Stato un’altra importante riforma. Il Senato voterà la legge che riguarda la Corte dei Conti un organismo fondamentale che potrà funzionare meglio al servizio dei cittadini», ha dichiarato ai microfoni dei giornalisti il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, a margine della visita alla Comunità Incontro di Amelia.
Tuttavia, pur mantenendo una linea di dialogo con l’Esecutivo, la magistratura contabile ha espresso preoccupazione sulle nuove norme, soprattutto in merito al rischio di un ridimensionamento significativo del proprio ruolo.
La prima parte della riforma – che entrerà subito in vigore – modifica le funzioni della corte introducendo il cosiddetto “doppio tetto al risarcimento” per responsabilità amministrativa. Il disegno di legge prevede sostanzialmente che l’ammontare del risarcimento, calcolato dal giudice contabile, per l’amministratore condannato per danno erariale debba essere risarcito nella misura massima equivalente al 30% del danno accertato e comunque non superiore alle due annualità di stipendio lordo.
Viene inoltre rafforzato il controllo preventivo sugli atti, introducendo un meccanismo “su richiesta” per quelli indicati dalle amministrazioni, e ampliata la funzione consultiva della Corte. In pratica, il dirigente pubblico si troverà davanti a tre alternative; la prima: potrà chiedere un parere alla sezione di controllo della Corte dei conti, che avrà trenta giorni per pronunciarsi: se risponde negativamente, dovrà motivare la mancanza dei requisiti di legge; se non risponde entro il termine, il parere si considera favorevole e il dirigente non risponde di alcuna responsabilità. La seconda: il dirigente potrà sottoporre direttamente l’atto al controllo preventivo della magistratura contabile; anche in questo caso, se entro trenta giorni non arriva una risposta, l’atto si intende legittimo e il responsabile è esentato da ogni profilo di responsabilità. La terza: secondo la riforma, se il dirigente non interloquisce con la Corte e adotta un atto illegittimo, viene indagato e condannato per danno erariale.
La seconda parte della riforma andrà invece attuata con decreti delegati e inciderà sull’organizzazione della Corte e sui poteri del procuratore generale. Sul fronte organizzativo, verranno accorpate le sezioni centrali regionali, i cui magistrati dovranno svolgere sia funzioni di controllo che giurisdizionali e consultive; si introduce la separazione per funzioni di magistrati contabili requirenti e giudicanti; si aumenteranno i poteri del procuratore generale, anche quelli sui procuratori regionali.

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