Cataldi: pregiudiziale di costituzionalità alla pdl sulla Corte dei Conti

Roberto Cataldi, durante la presentazione dei candidati del M5s nei collegi uninominali, Roma, 29 gennaio 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
«Immaginiamo se il centrodestra nel 2022 si fosse presentato in campagna elettorale con questi slogan: cancelleremo l’abuso d’ufficio, limiteremo le intercettazioni, daremo i benefici penitenziari ai corrotti che non collaborano e cancelleremo la responsabilità erariale di chi spreca i soldi dei cittadini. Colleghi della maggioranza, pensate che avreste vinto lo stesso le elezioni? Avreste dovuto spiegarlo prima cosa avevate in mente di fare, anziché fare quelle promesse che non potevate mantenere: meno tasse per tutti, blocco navale, abolizione della legge Fornero ecc. C’è un filo rosso che lega i vostri provvedimenti: l’impunità», ha detto il senatore M5s Roberto Cataldi illustrando la pregiudiziale di costituzionalità alla pdl sulla Corte dei Conti. «L’ultimo atto è questa legge con cui la Corte dei Conti, che è il cane da guardia dei soldi dei cittadini, viene depotenziata nei poteri e negli strumenti. E lo fate mentre In Italia si spendono i soldi del Pnrr e in un Paese in cui la corruzione imperversa. Il sistema è geniale: da un lato ingolfate la Corte con il meccanismo dei pareri preventivi che potranno essere chiesti a pioggia, con termine di risposta di trenta giorni. Siccome capiscono tutti che sarà impossibile che le risposte arrivino in un mese, il silenzio/assenso garantirà il via libera per tutti. Se poi i soldi pubblici verranno sprecati, nessuno lo accerterà. Dall’altro lato c’è il doppio tetto: ove mai qualche spreco di denaro pubblico venisse accertato, il responsabile dello spreco pagherà solo il 30 per cento e, addirittura, comunque, non più di due annualità del suo stipendio. C’è da chiedersi: ma la legge è ancora uguale per tutti? No, ad esempio un avvocato se sbaglia paga per intero il risarcimento del danno, mica è tutelato dal doppio tetto che avete inventato per la responsabilità erariale. La paura della firma è solo una scusa, come per la cancellazione dell’abuso d’ufficio. La buona fede presunta per i politici è la ciliegina sulla torta di una proposta di legge che è l’ennesimo tassello del programma politico per l’impunità voluto dal governo Meloni», ha concluso.
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