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Della Porta sulla riforma della Corte dei conti: rendere più qualificato l’ente

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Costanzo Della Porta nuovo senatore Fratelli d'Italia al Senato della Repubblica per ricevere il il kit con la Costituzione, il Regolamento interno e i documenti per gli adempimenti che servono per entrare a pieno titolo, dopo l'elezione, nella XIX legislatura a Roma 10 ottobre 2022 ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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«Quella che ci apprestiamo a votare non è una riforma contro qualcuno, ma una riforma che rende più puntuale il ruolo della Corte dei conti, per rendere più qualificato l’ente che è di controllo ma anche di consultazione, utile a prevenire la mala gestio della cosa pubblica per evitare contenzioni costosi ed elidere quella pratica ormai diffusa della cosiddetta “paura della firma” che blocca opere pubbliche di uno Stato che invece dovrebbe correre». Lo ha detto in Aula, durante la discussione generale sul ddl di riforma della Corte dei conti, il senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta. «Ciò che si prefigge la riforma è una Corte dei conti vicina agli amministratori, che non operi una cogestione amministrativa, perché non è il suo ruolo, ma che svolga un controllo preventivo tornando così al suo ruolo originario di accompagnamento e guida delle pubbliche amministrazioni, specie dei piccoli comuni. Su 100 condanne – ha osservato ancora il parlamentare di Fd’I – solo il 7 per cento viene risarcito, dunque il procedimento va snellito e migliorato. Questa riforma adempie alla missione costituzionale sancita dall’art. 100, affinché Corte dei conti e pubblica amministrativa non siano percepiti come soggetti contrapposti ma come parti complementari che devono operare per il bene dell’Italia».

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