Salvini: spero che nessuno in Europa abbia interessi nel mandare avanti la guerra
La Lega apre al decreto armi ma solo con più aiuti ai civili
Non solo armi, ma «aiuti al popolo ucraino e interventi sulla logistica». Sono le condizioni poste dalla Lega per l'approvazione del decreto per il sostegno militare a Kiev, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri il 29 dicembre

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in un comizio al festival di Fratelli d'Italia, Atreju, il 14 dicembre 2025
Mentre il governo è alle prese con la Legge di Bilancio 2026, proseguono le trattative sul decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Il braccio di ferro tra gli alleati, con la Lega nettamente contraria al sostegno militare a Kiev e la Meloni allineata alle posizioni favorevoli del ministro della Difesa Crosetto e del vicepremier Tajani, sembra essersi smorzato.
Matteo Salvini, in un intervento a programma “Zona Bianca” su Rete4, ha però fatto una precisazione sul decreto che arriverà in Consiglio dei ministri presumibilmente il 29 dicembre: «Su richiesta della Lega non sarà un semplice decreto sulle armi, ma si parlerà di difesa del popolo ucraino, di logistica, quindi non più solo di offesa e di attacco». Il Carroccio apre quindi al dl, ma mette alcuni paletti. «Spero che tutti ascoltino le parole del santo padre – ha sottolineato il leader leghista – e spero che nessuno in Europa abbia interesse a che la guerra vada avanti, perché lo sai meglio di me la guerra accade per motivi spesso economici».
Secondo indiscrezioni di figure di governo che conoscono nel dettaglio il dossier – si legge sul Corriere della Sera – la maggioranza ha dunque trovato l’intesa sul testo. Si ipotizza, rispetto all’ultima versione licenziata, l’aggiunta di due capitoli per formalizzare la necessità di aiuti alla «popolazione civile» e di interventi sulla logistica. Nessun dettaglio, invece, sulla tipologia di armi da inviare, ma dovrebbero essere esclusi «armamenti a lungo raggio».
La linea, comunque, sembra tracciata. Ieri il presidente del Consiglio ha nuovamente ribadito l’importanza della come strumento indispensabile per garantire la pace. In visita ieri al Comando operativo di vertice interforze, Giorgia Meloni ha detto «Non ho mai accettato l’idea di chi contrappone il pacifismo alle forze armate».
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in missione a Gibuti per incontrare i militari italiani a bordo della fregata Antonio Marceglia, sottolinea che «Nessuno vuole fare la guerra, nessuno vuole usare le armi per offendere altri», ma sono strumenti necessari per difendersi con l’auspicio «di arrivare presto a un cessato il fuoco in Ucraina».
Intanto il titolare della Difesa Crosetto, in Libano per incontrare i militari italiani, ha rassicurato sui tempi del decreto (che avrebbe dovuto essere approvato nel Cdm di ieri). «Fare il decreto per il 2026 l’1 dicembre o il 29 non cambia nulla, perché un decreto legge entra immediatamente in vigore e ci basta che lo sia l’1 gennaio».
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in missione a Gibuti per incontrare i militari italiani a bordo della fregata Antonio Marceglia, sottolinea che «Nessuno vuole fare la guerra, nessuno vuole usare le armi per offendere altri», ma sono strumenti necessari per difendersi con l’auspicio «di arrivare presto a un cessato il fuoco in Ucraina».
Intanto il titolare della Difesa Crosetto, in Libano per incontrare i militari italiani, ha rassicurato sui tempi del decreto (che avrebbe dovuto essere approvato nel Cdm di ieri). «Fare il decreto per il 2026 l’1 dicembre o il 29 non cambia nulla, perché un decreto legge entra immediatamente in vigore e ci basta che lo sia l’1 gennaio».
Articoli attuali dell'autore
27 dicembre 2025
La legge di Bilancio 2026 approda alla Camera











