Il 28 dicembre il voto alla Camera
Il Senato approva la manovra, Giorgetti: «Nessuna austerità, solo prudenza»
Via libera di Palazzo Madama alla manovra con 113 voti favorevoli, 70 voti contrari, 2 astenuti. Stralciate all'ultimo alcune misure, come l'esonero dei datori di lavoro dal pagamento degli arretrati per i lavoratori sottopagati e lo spoil system per le Autorità indipendenti

Giancarlo Giorgetti
Photo: foto d'archivio, REUTERS/Massimo Pinca.
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Tempo di lettura: 4 Min.
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Dopo la presentazione, ieri, di un maxi emendamento da 973 commi, oggi il Senato ha approvato la Legge Bilancio 2026 con 113 voti favorevoli, 70 voti contrari, 2 astenuti. Il testo passerà il 28 dicembre alla Camera per la discussione e le votazioni finali sono previste a Montecitorio il 30, pena l’esercizio provvisorio.
L’esecutivo ha dovuto apportare alcune modifiche dell’ultimo minuto, vista la discussione nata attorno a misure inizialmente inserite in manovra. Tra queste rientra il comma 176, che avrebbe esonerato i datori di lavoro dal pagare gli arretrati ai lavoratori sottopagati, in caso di condanna ai sensi dell’articolo 6 della Costituzione. Il provvedimento – presentato per la prima volta la scorsa estate per il “decreto Ilva” dal senatore di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese – è stato stralciato.
Stop anche a due misure sulle “porte girevoli” tra Pubblica Amministrazione e privati. Una avrebbe disapplicato il divieto di dare incarichi commissariali nelle Pa a chi proviene da enti privati finanziati dal pubblico. La seconda avrebbe ridotto a un anno il periodo di cooling
off, ossia il divieto per i dipendenti pubblici che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali di lavorare per i privati destinatari di quelle attività per 3 anni dopo la fine del rapporto.
off, ossia il divieto per i dipendenti pubblici che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali di lavorare per i privati destinatari di quelle attività per 3 anni dopo la fine del rapporto.
L’esecutivo ha eliminato, inoltre, anche la misura che avrebbe introdotto lo spoil system per le Autorità indipendenti. Quello che può essere tradotto letteralmente come “sistema del bottino” permette a un nuovo Governo di sostituire i vertici della Pubblica Amministrazione con figure di propria fiducia. Tuttavia, in base ai principi costituzionali di imparzialità e buon andamento della Pa, come interpretati dalla Corte costituzionale, questo meccanismo è fortemente limitato e può riguardare solo incarichi di vertice connotati da un rapporto fiduciario con l’indirizzo politico. L’obiettivo è evitare che l’amministrazione si trasformi in un’estensione del partito di governo e garantire la continuità e la neutralità dell’azione dello Stato. La proposta presentata nella ddl di Bilancio puntava invece a estendere questo meccanismo anche alle authority come Agcom e Antitrust.
Ci sono poi provvedimenti che resistono, nonostante le polemiche. In primis l’emendamento che autorizza la creazione di aziende «faunistiche-venatorie» che non siano più solo senza fini di lucro o agricole ma che potranno essere «organizzate in forma di impresa» e dove
sarà possibile andare a caccia «nel rispetto del calendario venatorio». Via libera nella manovra anche all’ampliamento della platea degli edifici – abusivi in origine ma poi sanati – che possono accedere agli incentivi per la rigenerazione urbana: vengono autorizzati a godere dei bonus anche gli edifici condonati, nonostante le due sentenze della Corte costituzionale che vietano agli immobili sanati attraverso un condono la possibilità di accedere agli incentivi per il recupero e l’efficientamento energetico e la riqualificazione antisismica e i vari bonus ristrutturazione.
sarà possibile andare a caccia «nel rispetto del calendario venatorio». Via libera nella manovra anche all’ampliamento della platea degli edifici – abusivi in origine ma poi sanati – che possono accedere agli incentivi per la rigenerazione urbana: vengono autorizzati a godere dei bonus anche gli edifici condonati, nonostante le due sentenze della Corte costituzionale che vietano agli immobili sanati attraverso un condono la possibilità di accedere agli incentivi per il recupero e l’efficientamento energetico e la riqualificazione antisismica e i vari bonus ristrutturazione.
Intanto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al centro delle trattative e delle “liti” con la Lega sulla stretta alle pensioni, si difende dall’accusa al governo «di attuare una politica di austerità», che però il ministro vuole tradurre «con il termine prudenza». Intervenendo in Aula al Senato al termine della discussione sul Ddl di bilancio, il titolare del Tesoro ha spiegato che è necessario riflettere sul «livello del debito pubblico che ha questo Paese».
«Con il fatto che il Governo deve mettere 400 miliardi all’anno di debito pubblico – ha spiegato Giorgetti – io non posso continuare a ragionare come si ragionava 5 anni fa, 4 anni fa, in cui i tassi di interesse erano zero o negativi e quindi quel debito in qualche modo costava molto poco».
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