Il referendum sulla Giustizia nel Consiglio dei ministri del 22 dicembre
Giorgia Meloni: la deterrenza è lo strumento più efficace contro la guerra
«È la forza degli eserciti e la loro credibilità lo strumento più efficace per combattere le guerre. Il dialogo, la diplomazia, le buone intenzioni certo servono ma devono poggiare su basi solide»

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita al Comando operativo di vertice interforze, Roma, 22 dicembre 2025. ANSA/YOUTUBE Palazzo Chigi
Giorgia Meloni, durante la visita al Comando operativo di vertice interforze (Covi) ha parlato alle forze armate in collegamento in videoconferenza, porgendo gli auguri di Natale ai Contingenti militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali.
«È la forza degli eserciti e la loro credibilità lo strumento più efficace per combattere le guerre. Il dialogo, la diplomazia, le buone intenzioni certo servono ma devono poggiare su basi solide», ha detto la Meloni, che lo scorso sabato, il 21 dicembre, ha celebrato la nascita del proprio partito, Fratelli d’Italia, 13 anni fa.
Il presidente del Consiglio ha poi voluto sottolineare che pace e Difesa non sono concetti antitetici tra l’altro e che «solo una forza militare credibile allontana la guerra», così come «la diplomazia deve poggiare su basi solide con le forze armate». Nel suo breve intervento la Meloni, che ha anche consegnato al Comandante del Covi una bandiera Tricolore, ha rivolto il saluto degli italiani a «quanti passeranno il Natale lontani dalle loro famiglie, per consentire a noi di farlo in tranquillità».
Il presidente del Consiglio ha poi voluto sottolineare che pace e Difesa non sono concetti antitetici tra l’altro e che «solo una forza militare credibile allontana la guerra», così come «la diplomazia deve poggiare su basi solide con le forze armate». Nel suo breve intervento la Meloni, che ha anche consegnato al Comandante del Covi una bandiera Tricolore, ha rivolto il saluto degli italiani a «quanti passeranno il Natale lontani dalle loro famiglie, per consentire a noi di farlo in tranquillità».
Intanto è stato convocato oggi, 22 dicembre, a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. Tra le questioni all’ordine del giorno, il governo si occuperà anche di approvare la norma che porta da una a due (domenica e lunedì) le giornate di voto per il referendum della Giustizia; sembra non esser stata trovata ancora una quadra, invece, sulla data della consultazione popolare. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato che si terrà a marzo. Ma sul giorno preciso non è ancora sciolta la riserva, anche perché – per legge – è necessario che rispetti l’intervallo di circa due mesi dal decreto di indizione del referendum stesso, onde evitare ricorsi.
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