Giulio Terzi commenta il rapporto di Francesca Albanese che accusa 63 nazioni di “genocidio” a Gaza

di Redazione ETI
31 Ottobre 2025 15:15 Aggiornato: 31 Ottobre 2025 15:15

Il senatore Giulio Terzi ha scritto ieri su X: «dichiarazione dell’Italia pronunciata dal rappresentante permanente ambasciatore Maurizio Massari alla Presentazione del Rapporto della Relatrice Speciale D.ssa Francesca Albanese “An International Genocide” Con la presentazione del suo rapporto di 24 pagine alla Terza Commissione dell’assemblea generale, la dott.ssa Albanese ha formalmente accusato ben 63 Paesi membri delle Nazioni Unite, tra i quali l’Italia, di essere complici del crimine di “genocidio”, con riferimento al conflitto scatenato a Gaza dagli attacchi contro il popolo e lo Stato di Israele del 7ottobre 2023».

«Tra questi Paesi risulterebbero “complici” a vario titolo: i 5 membri permanenti del CdS Onu, i Paesi fondatori dell’Ue, tranne Lussemburgo, i Paesi Arabi e a maggioranza musulmana che hanno approvato il “piano Trump”. Egitto, Indonesia, Giordania, Pakistan, Qatar, Arabia Saudita, Turchia ed Emirati Arabi Uniti accusati inoltre di “minare l’autodeterminazione palestinese; e ancora Canada, Giappone, Australia, Danimarca, Norvegia, India, Svizzera e altri».

«Grande assente nella lista di Paesi che si macchiano di tali “orrendi crimini” è l’Iran. Ispiratore, promotore ed esecutore. Tramite le milizie di Hamas, Hezbollah e Jihad palestinese. Degli atroci massacri del 7 ottobre compiuti contro il popolo di Israele. Netta e immediata la replica dell’Ambasciatore Massari alle inammissibili e infamanti accuse nei confronti del nostro Paese, e del Governo guidato da Giorgia Meloni, evidenziando come il rapporto presentato dal relatore speciale Albanese sia del tutto privo di “credibilità e imparzialità. Come Italia, non ne siamo sorpresi. Il contenuto del rapporto supera palesemente il mandato specifico del relatore speciale, che non include indagini su presunte violazioni commesse da altri Stati o entità […] ancora più preoccupante è il totale disprezzo, in particolare negli ultimi mesi, del codice di condotta dei relatori speciali, che include principi di buon senso quali integrità, imparzialità e buona fede».

Terzi ha poi sottolineato: «questi principi non sono facoltativi, ma costituiscono il fondamento di qualsiasi rapporto credibile, dell’attuazione del mandato e delle stesse Nazioni Unite. Il codice di condotta invita i relatori a dimostrare moderazione, prudenza e discrezione per non compromettere il riconoscimento della natura indipendente del loro mandato. Esistono numerose prove online e nelle sue interviste che dimostrano come, in qualità di relatrice speciale, la signora Albanese non possa essere considerata imparziale. In un recente evento pubblico in Italia, sembrava persino mettere in discussione una dichiarazione del sindaco locale che chiedeva il rilascio degli ostaggi israeliani. “Di fronte a un documento privo di credibilità” ha sottolineato Massari in particolare in materia di imparzialità, abbiamo scelto di non commentare la relazione. Non lo faremo nemmeno oggi. L’Italia, indipendentemente da questa relazione, continuerà a lavorare per la pace nella regione come ha sempre fatto, e soprattutto dopo il 7 ottobre. Continueremo a lavorare per alleviare le sofferenze dei civili, a fornire cibo attraverso la nostra iniziativa Food for Gaza, a evacuare i feriti, a reinsediare gli studenti universitari e a sostenere diplomaticamente gli sforzi volti a raggiungere una pace sostenibile e duratura. Alla luce di ciò, ci si chiede come faccia il segretario Generale dell’Onu Guterres a mantenere in carica un alto funzionario delle Nazioni Unite che ripetutamente viene meno a quei principi di condotta che ne dovrebbero guidare l’operato. Ci si chiede, inoltre, come Guterres abbia potuto trasmettere un simile documento all’attenzione dell’assemblea generale dell’Onu».

«Quanto andato in scena alle Nazioni Unite rappresenta l’ennesimo atto di intolleranza, se non di ingerenza esterna, se non di ingiuriosa insolenza, nei confronti dello Stato di Israele. Si stanno accumulando in maniera sempre più preoccupante, nelle piazze, nelle Università, sui media, persino nel dibattito e nei palazzi parlamentari e delle Organizzazioni internazionali. Gli episodi che ne pongono in discussione il diritto alla sicurezza, a poter vivere in pace, alla stessa esistenza. Il terrorismo intellettuale di Tomaso Montanari. Il rettore ha detto che non inviterebbe mai un esponente di sinistra per Israele nella sua università, diffondendo così un’immagine catechistica e rattrappita delle “scienze” e sottraendo gli spazi alla discussione civile e tollerante […] Si chiama Mohammad Hannoun l’uomo che il dipartimento del Tesoro Usa indicato come referente di Hamas in Italia. Dal palco di una piazza milanese ha detto che “è giusto uccidere i collaborazionisti”. Eppure molti di quelli che invocano ogni giorno la lotta al “clima d’odio” – conclude Terzi – sono rimasti in silenzio dopo averlo visto al fianco di esponenti di Avs, Pd e M5S. Due Stati: unico accordo possibile per finire la guerra. La portata e l’efferatezza dei crimini compiuti dai terroristi palestinesi il 7 ottobre rendono questo giorno, come la Giornata della Memoria, il momento più terribile fin dalla Shoah del popolo ebraico […] L’inchiesta de Il Tempo in Senato: trovati a Gaza documenti che rivelano il coinvolgimento di Hamas nella Sumud Flotilla. L’appello di FdI alla sinistra, chiarite i legami con Hamas […]».


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