Dichiarazione dell’Italia: sul rapporto Un genocidio internazionale di Francesca Albanese

di Redazione ETI
31 Ottobre 2025 14:42 Aggiornato: 31 Ottobre 2025 14:42

Dichiarazione dell’Italia pronunciata dal rappresentante permanente ambasciatore Maurizio Massari in occasione della presentazione del rapporto della relatrice speciale delle Nazioni Unite, Dott.ssa Francesca Albanese “Un genocidio internazionale”.

«Grazie, signor presidente. Se dovessimo essere tagliati fuori, l’Italia depositerà il testo completo. Il rapporto presentato oggi dal relatore speciale Albanese è totalmente privo di credibilità e imparzialità. Come Italia, non ne siamo sorpresi. Il contenuto del rapporto eccede palesemente il mandato specifico del relatore speciale, che non include indagini su presunte violazioni commesse da altri Stati o entità, né giudizi sulla cooperazione tra paesi terzi e la Cpi. Ancora più preoccupante è il totale disprezzo – in particolare negli ultimi mesi – per il codice di condotta dei relatori speciali, che include principi di buon senso come integrità, imparzialità e buona fede. Questi non sono facoltativi; sono il fondamento di qualsiasi rapporto credibile, dell’attuazione del mandato e delle Nazioni Unite stesse. Il codice di condotta invita i relatori a “garantire che le loro opinioni politiche personali non pregiudichino l’esecuzione della loro missione” e a “mostrare moderazione, moderazione e discrezione in modo da non compromettere il riconoscimento della natura indipendente del loro mandato”. Esistono ampie prove online e nelle sue interviste che, in qualità di relatrice speciale, la Dott.ssa Albanese non può essere considerata imparziale. Durante un recente evento pubblico in Italia, sembrava persino mettere in discussione una dichiarazione del sindaco locale che chiedeva il rilascio degli ostaggi israeliani. Di fronte a un documento privo di credibilità, in particolare in termini di imparzialità, abbiamo scelto di non commentare il rapporto. Non lo faremo nemmeno oggi. Invece, poniamo una domanda diretta al relatore. Crede veramente che questa relazione e il dibattito odierno contribuiscano al raggiungimento di una pace sostenibile e duratura nella regione o alla costruzione di un dialogo costruttivo tra le parti? Ritiene che questo rapporto e il dibattito odierno contribuiscano a sostenere gli attuali sforzi per la pace e la ricostruzione a Gaza o ad alleviare le sofferenze dei civili? Sarebbe un tragico paradosso se l’Onu fosse percepita come un organismo che mina la pace anziché promuoverla. L’Italia, a prescindere da questo rapporto, continuerà a impegnarsi per la pace nella regione come ha sempre fatto, e in particolare dopo il 7 ottobre. Continueremo a impegnarci per alleviare le sofferenze dei civili, a consegnare cibo attraverso la nostra iniziativa “Food for Gaza”, a evacuare i feriti, a reinsediare gli studenti universitari e a sostenere diplomaticamente gli sforzi volti a raggiungere una pace sostenibile e duratura».

 


Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times