L’indiziato per l’assassinio di Charlie Kirk è un ventiduenne apparentemente incensurato di nome Tyler Robinson, originario della città di Washington, nello Utah, che viveva con la famiglia. Lo hanno confermato le autorità venerdì mattina. «L’abbiamo preso» ha annunciato il governatore dello Utah Spencer Cox durante una conferenza stampa. Un familiare ha riferito alle autorità locali che Robinson aveva parlato di Kirk nei giorni scorsi, ha spiegato Cox, aggiungendo che Robinson aveva inviato messaggi sulla piattaforma Discord. Il governatore ha anche precisato che si ritiene che Robinson abbia agito da solo. Le indagini sono comunque in corso.
Al momento dell’arresto, si trovava a casa nella contea di Washington, al confine sud dello Utah col Nevada. Tyler Robinson ha due fratelli minori, stando ai post su Facebook dei genitori, la madre è assistente sociale presso un’azienda sanitaria no-profit, mentre l’occupazione del padre non è ancora nota.
I post su Facebook della madre nel corso degli anni (la maggior parte dei quali sono stati cancellati venerdì) si concentravano principalmente sulla famiglia: viaggi in Alaska, nei Caraibi e a Disneyland, recite scolastiche, costumi di Halloween e coniglietti adottati come animali domestici. Insomma una “bella famiglia” (una volta tanto), e nessuno dei post sembra avere connotazioni politiche.
I registri elettorali lo indicano come “elettore inattivo”, il che significa che non aveva votato nelle elezioni recenti e non aveva risposto alla comunicazione inviata dall’ufficio del Segretario della contea. Robinson ha frequentato per breve tempo l’Università Statale dello Utah, per un semestre nel 2021, come ha confermato l’ateneo a Reuters. Non è immediatamente chiaro il motivo per cui abbia lasciato l’università, considerato che risultava uno studente brillante. In un video pubblicato dalla madre su Facebook, infatti, Robinson appare mentre legge ad alta voce una lettera che gli offriva una borsa di studio quadriennale ricevuta dall’Università Statale dello Utah, con la madre comprensibilmente felice. Un altro post indicava che Robinson aveva ottenuto un punteggio di 34 all’esame di ammissione, collocandosi nel primo percentile dei candidati.
Ieri sera, ha spiegato il governatore dello Utah in conferenza stampa, un familiare ha chiamato un amico di famiglia che a sua volta ha contattato l’ufficio dello sceriffo della contea di Washington «con informazioni secondo cui Robinson aveva confessato (o lasciato intendere di aver commesso) l’atto». Un amico di Robinson ha anche mostrato messaggi inviati da lui tramite la piattaforma Discord in cui descriveva di aver lasciato in un cespuglio avvolto in un asciugamano un fucile corrispondente all’arma recuperata dalle autorità nel bosco vicino al luogo dell’assassinio. «Gli investigatori hanno interrogato un familiare di Robinson, che ha dichiarato come Robinson fosse diventato più impegnato in politica negli ultimi anni» ha poi detto il governatore Cox. Il familiare ha citato un episodio recente in cui Robinson, parlando con un altro parente, aveva detto che Charlie Kirk stava per arrivare all’Università Utah Valley, e «avevano discusso del perché non lo apprezzassero e delle posizioni che esprimeva» ha aggiunto il governatore, che ha anche parlato delle scritte incise sui proiettili usati nell’assassinio di Kirk: uno dice «ehi fascisti! Prendete!» e ha un simbolo Antifa; un altro recita: “Oh bella ciao bella ciao, ciao, ciao”, scritto in italiano, in evidente omaggio alle formazioni partigiane comuniste e anarchiche italiane della Seconda guerra mondiale, un motto che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni nell’estrema sinistra americana. Secondo quanto raccolto dagli inquirenti, il giovane di recente aveva palesemente (stando ai racconti della famiglia) preso una deriva di estremismo di sinistra.
Mercoledì, i primi agenti dell’Fbi sono arrivati sulla scena all’Università della Valle dello Utah circa sedici minuti dopo che Kirk era stato colpito, ha dichiarato il direttore dell’Fbi Kash Patel durante la conferenza stampa. Il Bureau ha diffuso le prime foto dell’indiziato giovedì mattina, seguite dall’annuncio di una ricompensa in denaro e poi dalla pubblicazione di un video in cui il sospettato scende dal tetto di un edificio del campus e si allontana di corsa. Illustrando la cronologia del caso, Patel ha parlato di «progressi storici» compiuti in sole trentatré ore per individuare il sospettato. «Voglio esprimere la mia profonda gratitudine al presidente Trump, al vicepresidente e all’intera Casa Bianca – ha poi detto il direttore dell’Fbi – che sono stati incredibilmente solidali sia a livello di risorse sia a livello personale nei confronti dell’Fbi» ha detto Patel.
Nel corso della conferenza stampa, il governatore dello Utah ha poi evidenziato alcuni recenti post sui social media di Charlie Kirk, in cui l’attivista invitava le persone a «instaurare un legame umano con chi la pensa diversamente».
«La vostra generazione ha l’opportunità di costruire una cultura molto diversa da quella per cui stiamo soffrendo in questo momento» ha detto Cox «Non fingendo che le differenze non contino, ma abbracciandole e affrontando quelle conversazioni difficili». Il governatore ha poi aggiunto: «Le parole non sono violenza: la violenza, è violenza». L’assassinio di Charlie Kirk, ha continuato «colpisce tutti noi. È un attacco all’esperimento americano. È un attacco ai nostri ideali. Tocca le fondamenta stesse di quello che siamo, che siamo stati e che potremmo essere in tempi migliori».