Il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, ha scritto ieri su X: «oggi ho voluto portare la mia solidarietà convinta a Ismaele La Vardera, deputato siciliano di opposizione che a causa delle sue denunce è costretto a vivere sotto scorta. A Ismaele ho detto che la Sicilia è terra che pretende di non lasciare soli o peggio isolare chi a causa delle sue denunce viene minacciato. Abbiamo pianto e continuiamo a rimpiangere eroi civili uccisi unicamente per il loro impegno. C’è un dovere che riguarda a maggior ragione chi ha un ruolo istituzionale ed è quello di proteggere il diritto di chiunque, soprattutto se lo fa da una parte politicamente avversa, a condurre le sue battaglie nel nome della legalità. Si possono non condividere queste battaglie, si possono contrastare ma quando, subentra la minaccia neanche tanto velatamente mafiosa addirittura meritevole di una scorta armata bisogna schierarsi senza se e senza ma a tutela di questo diritto. Sono venuto qui a Mondello per questo, per dire chiaramente a chi ha minacciato Ismaele La Vardera che non è degno di vivere in questa comunità democratica. E lo dico anche a nome di Rita Dalla Chiesa, che avrebbe voluto essere oggi qui e che ama perdutamente come sapete questa terra nonostante le cicatrici indelebili che porta».
