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Hamas è sempre più debole

La morte del "numero due” di Hamas non compromette il cessate il fuoco a Gaza

Con l'operazione aerea israeliana denominata "L'ultima cena", le Forze armate israeliane hanno eliminato ieri Ra'ad Saad, considerato il “numero due” di Hamas

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3 dicembre 2025, Beit Lahia, Striscia di Gaza, Territori palestinesi: uomini armati di Hamas e della Jihad islamica in Palestina consegnano al personale della Croce Rossa un corpo recuperato da Beit Lahia prima di consegnarlo a Israele per determinare se appartiene a uno degli ostaggi, Striscia di Gaza settentrionale, 3 dicembre 2025

Photo: Credito immagine: © Mekael Bhar/APA Images tramite ZUMA Press Wire

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Tempo di lettura: 1 Min.

Con l’operazione aerea israeliana denominata “L’ultima cena”, le Forze armate israeliane hanno eliminato ieri Ra’ad Saad, considerato il “numero due” di Hamas. Nell’attacco aereo, condotto a Gaza City, sono stati uccisi anche diversi collaboratori stretti dell’uomo. L’attacco sarebbe nato in risposta, stando alle dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, all’esplosione di un ordigno attivato da Hamas che ha ferito diversi militari delle Idf. L’eliminazione di Saad rappresenta un colpo durissimo per Hamas: ha perso una figura chiave coinvolta nella pianificazione dell’attacco del 7 ottobre 2023 e negli sforzi recenti di riarmo e ricostruzione delle capacità operative dell’organizzazione. Ma, secondo alcuni analisti militari, la sua morte fortunatamente non dovrebbe compromettere il cessate il fuoco in vigore né influenzare il piano proposto dall’amministrazione Trump per la gestione post-bellica della Striscia.
Un fattore ormai evidente è che Hamas è sempre più debole: il suo braccio armato, le Brigate Ezzedin al-Qassam, conta ormai su un numero ristretto di comandanti di alto livello ancora in vita, tra cui Muhammad Odeh, responsabile dell’intelligence; e Mohand Rajab, il comandante della cosiddetta brigata di Gaza City. Molti dei vertici sopravvissuti inoltre avrebbero scelto la clandestinità più stretta o si sarebbero resi irreperibili dopo l’accordo per il cessate il fuoco, convinti che Israele non avrebbe colpito. Il numero due di Hamas era tra questi, e ha pagato l’errore con la propria vita.

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