Scontro a distanza Forza Italia-Lega
Forza Italia: dire no alle armi ucraine significa aprire una crisi
Claudio Borghi dice che se il nuovo pacchetto per l'Ucraina sarà uguale al precedente non lo voterà. Il portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, ribadisce la linea della maggioranza, e avvisa: «serio problema politico» se qualcuno non vota a favore

Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani
Photo: S e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini durante il question time al Senato, Roma 12 settembre 2024. ANSA/FABIO FRUSTACI
Un “no” da parte di esponenti della maggioranza al decreto per l’invio di armi all’Ucraina creerebbe «un serio problema politico». Nonostante i tentativi dell’esecutivo di ristabilire la coesione interna al governo sul sostegno militare a Kiev, il clima sembra sempre più teso. Sotto i riflettori, questa volta, ci sono le parole di Raffaele Nevi portavoce nazionale di Forza Italia, che in un’intervista a Affaritaliani avvisa la Lega: «Se la presidente del Consiglio porta un provvedimento così importante e una forza della maggioranza non lo votasse, si aprirebbe un problema politico».
«Condividiamo l’importanza delle trattative – ribadisce Nevi – Ma allo stesso tempo la premier Meloni ha assicurato entro il 31 dicembre il via libera al decreto. A nessuno piace continuare a spendere soldi e saremmo tutti felici di non farlo più, però prima serve una pace giusta».
L’alert di Forza Italia arriva dopo l’ennesima presa di posizione della Lega, questa volta attraverso le parole del senatore Claudio Borghi, che in un intervengo al programma “Un giorno da pecora” su Rai Radio1 ha detto «Se il dodicesimo pacchetto di aiuti all’Ucraina è sulla stessa linea dell’undicesimo, non lo voto». Borghi è un fiume in piena e nelle stesse 24 ore, in un’ospitata a RaiNews24, ribadisce: «Prima si chiude la questione tra Russia e Ucraina, meglio è. Temo però che ci sia della gente che vuole andare avanti a tenere una guerra – che è oggettivamente persa – per interesse».
Al di là delle polemiche interne, il governo si muove con gli alleati europei per risolvere il conflitto russo-ucraino. Ieri si è svolta una videoconferenza fra i ministri della Difesa di Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito, nel corso della quale è stata ribadita la coesione dell’Europa sul sostegno all’Ucraina e sul rafforzamento della difesa europea. Giorgia Meloni, poi, potrebbe partecipare al vertice che si terrà a Berlino la settimana prossima, lunedì o al massimo martedì, ma la notizia non è ancora ufficiale.
Articoli attuali dell'autore
13 dicembre 2025
Via libera dell’Italia al congelamento dei beni russi











