13 dicembre, Santa Lucia porta doni ai bambini, e non solo
Il 13 dicembre nell'antico calendario giuliano coincideva col solstizio d'inverno, giorno in cui le ore di luce iniziano ad aumentare. La storia di questa santa molto amata rispecchia il suo nome, Lux, Luce in latino. Dalle leggende sulla sua vita alla sua vera storia, ci ricorda gioia e speranza.
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Anonimo olandese, “La leggenda di Santa Lucia” 1480. Pubblico dominio.
Il 13 dicembre nell’antico calendario giuliano coincideva col solstizio d’inverno, giorno in cui le ore di luce iniziano ad aumentare. La storia di questa santa molto amata rispecchia il suo nome, Lux, Luce in latino. Dalle leggende sulla sua vita alla sua vera storia, ci ricorda gioia e speranza.
Adele Soderberg, Santa Lucia passa davanti alle case dei bambini il 13 dicembre. Di pubblico dominio.
Molte famiglie religiose in Europa, e forse anche alcune negli Stati Uniti, seguono la tradizione di festeggiare il giorno di San Nicola il 6 dicembre, la sera i bambini mettono le loro scarpe fuori dalla porta o vicino al camino e al mattino le trovano piene di dolciumi. La tradizione è nata con ragione: San Nicola era famoso per la sua generosità e per i doni che faceva segretamente, la sua storia ha ispirato anche l’usanza di appendere le calze davanti al camino. Secondo la leggenda, mise monete d’oro nelle calze di tre ragazze il cui padre era troppo povero per pagare la loro dote.
Non meno nota è la tradizione che accompagna la festa di Santa Lucia il 13 dicembre: sia in Italia che in alcuni Paesi scandinavi la santa è ricordata non solo con eventi religiosi, ma anche nell’arte e nella letteratura.
Oswald Achenbach, Festa di santa Lucia a Napoli (1874). Pubblico dominio
Secondo le fonti tramandate risalenti al V secolo, Lucia era nata a Siracusa nel 283 da una famiglia nobile e sin dalla giovane età fece voto di castità per dedicare la vita a Dio, decidendo quindi di donare il proprio patrimonio ai poveri. Pre tre anni si dedicò ad assistere infermi, bisognosi e vedove nelle catacombe cristiane di Siracusa. Un pretendente pagano a cui era stata promessa da piccola, respinto dalla giovane e ritenendo che lei sperperasse i beni a lui dovuti, si vendicò denunciandola alle autorità romane per la sua fede. Era infatti in corso la persecuzione dei cristiani portate avanti dall’imperatore Diocleziano; secondo le ricostruzioni, Lucia sopravvisse a diverse torture e il 13 dicembre del 304, a 21 anni venne giustiziata.
Quirizio da Murano, Santa Lucia e storie della sua vita, Pinacoteca dell’Accademia Concordi, Rovigo. Pubblico dominio
Le sono stati attribuiti diversi miracoli, sia da viva che dopo la morte, i siracusani la venerarono subito come santa e il suo sepolcro nelle catacombe divenne meta di pellegrinaggi. Nel tempo, Santa Lucia si è trasformata da martire del primo cristianesimo a figura ispiratrice, non solo nella tradizione popolare, ma anche nell’arte e nelle letteratura colta. Dante Alighieri, nel Convivio, scrive di essere stato guarito da una grave affezione agli occhi per intercessione della Santa, inducendolo a farne una figura centrale, simbolica e allegorica nella Divina Commedia. Sono infatti tre le donne benedette che soccorrono il Poeta nel suo viaggio e che rappresentano la grazia divina, Maria, Beatrice e Lucia.
Questa chiese Lucia in suo dimando e disse: – Or ha bisogno il tuo fedele di te, e io a te lo raccomando -.
Lucia, nimica di ciascun crudele, si mosse, e venne al loco dov’i’ era, che mi sedea con l’antica Rachele. (Inferno, Canto II)
Venne una donna e disse: I’ son Lucia lasciatemi pigliar costui che dorme; sì l’agevolerò per la sua via (Purgatorio, Canto IX)
Di contr’ a Pietro vedi sedere Anna, tanto contenta di mirar sua figlia che non move occhio per cantare osanna. E contro al maggior padre di famiglia siede Lucia, che mosse la tua donna, quando chinavi, a ruinar, le ciglia
(Paradiso, Canto XXXII)
Santa Lucia e Dante in un’illustrazione di Gustave Doré. Pubblico dominio
Il culto della Santa si diffuse dalla sua città natale nel resto dell’Italia: a Roma le vennero dedicate diverse chiese, a Ravenna nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo appare nel mosaico della Processione delle Vergini, e la Repubblica di Venezia contribuì a diffonderlo nei suoi territori. Sue reliquie sono state donate a Francia e Portogallo, e tuttora viene festeggiata nei Paesi del Nord come simbolo di luce nel buio invernale, in Finlandia, Danimarca, Russia e soprattutto in Svezia. Le sue spoglie riposano nella chiesa veneziana di San Geremia, lì trasferite dopo essere state trafugate dalle catacombe e portate a Costantinopoli e successivamente riprese dai veneziani durante la quarta Crociata. Nonostante i siracusani ne rivendichino la restituzione, e occasionali particolari ritorni in Sicilia, il corpo della martire è conservato tuttora nella città lagunare.
La tradizione di ricevere doni per il giorno di Santa Lucia continua in gran parte del Nord Italia, anche se a volte riserva ai bambini meno buoni cenere o carbone (dolce, naturalmente). I bambini scrivono lettere a Santa Lucia proprio come si fa con Babbo Natale, chiedendo i regali desiderati, consegnano poi le lettere ai genitori affinché le spediscano. A Bergamo, nella chiesa della Madonna dello Spasimo, c’è l’usanza di mettere i desiderata accanto a una teca di vetro contenente una statua di Santa Lucia. I bambini sanno che la Santa passerà col suo asino perché arriva suonando un campanellino e lascia loro caramelle. La notte del 12, i bambini preparano biscotti e acqua o vino per Santa Lucia e mettono carote o fieno per il suo asino, a volte accendono una candela accesa davanti alla finestra per farle sapere che lì abitano dei bambini.
Processione delle vergini. Mosaico della navata della Basilica di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna. Lucia è la seconda da destra. Pubblico dominio
In alcuni paesi come Acqualunga, piccola frazione del bresciano, una giovane donna si veste da Santa Lucia e attraversa il paese su un carro trainato da un asino, distribuendo caramelle ai bambini come anticipazione alla sua visita di pochi giorni dopo. Un’usanza simile esiste anche in Scandinavia: la giovane vestita da Santa Lucia indossa una corona illuminata e guida i cantori per tutta la notte, distribuendo dolci ovunque vada.
Non avendo mai festeggiato il giorno di Santa Lucia, vivere questa tradizione per la prima volta è stato uno dei momenti salienti del mio soggiorno a Brescia. Mentre ero a casa della mia amica ad Acqualunga, lei è uscita dalla stanza, poco dopo ho sentito il suono di un campanellino, ho aperto la porta e ho trovato una scia di caramelle che conduceva a un cappello che desideravo comprare: non so se fossi stata particolarmente brava, ma uno dei ricordi più cari di quel soggiorno è quanto gentile sia stata Santa Lucia con me.