Visita storica del vicepresidente di Taiwan al Parlamento Europeo

di Redazione ETI
9 Novembre 2025 15:59 Aggiornato: 9 Novembre 2025 17:55

Hsiao Bi-khim, vicepresidente della Repubblica di Cina (sempre identificata col nome di Taiwan), è intervenuta il 7 novembre alla sessione dell’Alleanza interparlamentare sulla Cina del Parlamento Europeo. Nessun presidente o vicepresidente di Taiwan era mai stato in visita al Parlamento europeo.

L’intervento della vicepresidente di Taiwan è stato focalizzato sul ruolo di Taiwan per la prosperità mondiale e ha confermato la strategia di Taipei volta a intensificare la propria presenza diplomatica in Europa, che a sua volta mostra crescente vicinanza e disponibilità a collaborare con la Repubblica di Cina, malgrado l’aspra opposizione della dittatura di Pechino.

Pur riconoscendo le differenze storiche e culturali fra Taiwan e Europa, la Hsiao ha sottolineato come la collaborazione «sia radicata su un terreno comune profondo» di matrice democratica e pluralista.  «Le nostre democrazie non sono perfette ma sono aperte – ha infatti detto Hsiao Bi-khim –non reprimono la critica, ma la accolgono come stimolo alla riforma; non temono la trasparenza, la esigono; non impongono la fedeltà a un uomo forte, bensì il rispetto della legge e del popolo».

Quanto alla minaccia sempre più seria della dittatura di Pechino nei confronti di Taiwan e della pace mondiale, Hsiao Bi-khim ha dichiarato: «La pace nello Stretto di Taiwan è elemento imprescindibile per la stabilità mondiale e la continuità economica, e il dissenso internazionale rispetto a cambiamenti unilaterali dello statu quo realizzati con la forza non può essere sottovalutato». Hsiao Bi-khim ha poi ricordato quanto l’isola di Taiwan sia un elemento cardine per la sicurezza internazionale: «Taiwan conta non perché sia vittima di coercizione, ma perché l’integrità del sistema internazionale e la prosperità globale dipendono da una Taiwan forte e libera».

Il vicepresidente taiwanese ha indicato gli ambiti prioritari in cui Taiwan mira a consolidare la cooperazione: commercio e tecnologia, difesa e sicurezza informatica, riconoscimento internazionale della Repubblica di Cina e difesa della pace nello Stretto di Taiwan. Ha quindi rivolto un appello ai parlamentari europei affinché appoggino la partecipazione di Taiwan negli organismi internazionali, tra cui l’Organizzazione mondiale della Sanità, l’Organizzazione internazionale dell’Aviazione civile e l’Interpol, da cui attualmente la Repubblica di Cina è esclusa a causa delle pressioni diplomatiche esercitate dalla dittatura di Pechino.


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