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Crosetto: accordo in meno di 10 minuti per gli aiuti all’Ucraina

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Italy's Defense Minister Guido Crosetto addresses media during a press conference as part of the Group of Seven (G7) Defence Ministers Summit at the Palazzo Reale in Naples, Italy, on October 19, 2024. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

Photo: by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images

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Tempo di lettura: 4 Min.

Il dl per gli aiuti all’Ucraina ha ottenuto il via libera dopo una lunga trattativa interna alla maggioranza. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, osserva tuttavia al “Messaggero” che «’una ‘lunga trattativa’ c’è stata solo sui mezzi di informazione. Nella realtà, in meno di 10 minuti avevamo trovato un accordo, già settimane fa. Non mi pare che sia cambiato molto tranne il fatto che si sono sottolineati, giustamente, gli aiuti non militari e l’importanza della difesa aerea dell’Ucraina. Anche perché – continua il ministro – ogni aiuto che abbiamo dato, in tutti questi anni, e che daremo, serviva a una nazione attaccata che cercava di resistere e non ad una nazione che cercava scontri o guerre. Nessuno più dell’Ucraina vuole vedere finire questa follia».
Crosetto spiega che «invieremo tutto ciò che riusciremo e cioè ogni cosa possa servire per lenire il dolore e a aiutare civili innocenti. Come abbiamo fatto a Gaza. Noi siamo così, siamo italiani». Non è stata dura stavolta: «No, per nulla. La realtà è molto diversa dal racconto che ne è stato fatto. Anche perché questo decreto nasce prima di questo governo». Ieri con l’incontro a Mar-a-Lago sembrava essersi aperto qualche spiraglio per la pace, ma oggi Putin accusa Zelensky di avere attaccato una delle sue residenze: «Putin mi ricorda il lupo della favola di Esopo ripresa da Fedro: se non basta una scusa, ne inventa una pur di poter giustificare la sua assurda violenza e una guerra che non ha ragione di esistere e che lui ha provocato. Ma ciò che mi colpisce non sono Putin e i suoi sodali, ma gli italiani che tifano per lui perché la Russia è più forte e lui carismatico. Giustificare l’ingiustizia, la violenza, la guerra, con la simpatia o con la logica del più forte è un atteggiamento da vigliacchi e da deboli che si spacciano per presunti esperti». Nel caso in cui si dovesse raggiungere un cessate il fuoco e dovesse delinearsi una missione sotto l’ombrello Onu, l’Italia sarebbe pronta a fornire il suo contributo: «Vedremo. Per ora c’è la guerra, che peggiora ogni giorno».
Le opinioni pubbliche in Occidente mostrano sempre più insofferenza verso il conflitto e sempre meno solidarietà verso gli aggrediti: «Nessuno – rileva il ministro – vuole parlare di cose brutte e siamo tutti portati all’egoismo: non ci interessa il destino degli altri, soprattutto se sono lontani. Se gli americani avessero ragionato così, oggi noi vivremmo sotto gli eredi di Hitler. É dura e sarà sempre più dura. Io preferisco scegliere ciò che è giusto, anche se resto solo, piuttosto che farmi trascinare dalla marea di chi preferisce cose facili, anche se sbagliate». Questione Donbass: «Si sta trattando e si deve trattare. Noto, però, che l’unico veramente aperto alla trattativa è Zelensky. Putin fa finta». Una possibile soluzione alla coreana o alla cipriota è possibile: «Questa è la proposta messa sul tavolo già un mese fa: cristallizzare l’attuale confine e creare una fascia di rispetto di 40 km. Ma, sempre i russi, fanno finta di non sentire» conclude Crosetto.

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