Trump: esercitazioni militari cinesi a Taiwan sono operazioni di routine

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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha descritto le esercitazioni militari su larga scala di Pechino intorno a Taiwan come operazioni di routine che si svolgono «da 20-25 anni», senza esprimere alcuna preoccupazione per l’escalation nello Stretto. Parlando ai giornalisti dopo il suo incontro con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a Mar-a-Lago, in Florida, Trump non si è detto preoccupato dalle ultime manovre, ha fatto riferimento all’«ottimo rapporto» con il presidente cinese, Xi Jinping, e ha espresso scetticismo circa un imminente attacco di Pechino contro Taiwan. Le esercitazioni avviate ieri, denominate «Missione giustizia 2025», prevedono manovre a fuoco vivo nelle acque e nello spazio aereo dello Stretto di Taiwan, oltre che nelle aree a nord, sud-ovest, sud-est ed est dell’isola. Pechino ha descritto le esercitazioni come un «severo avvertimento» alle «forze separatiste (che promuovono) l’indipendenza di Taiwan» e contro le «ingerenze esterne». Pur in assenza di legami diplomatici ufficiali, Washington è il principale fornitore di armi a Taiwan e si oppone ad un’azione di forza unilaterale per alterare lo status quo nello Stretto. All’inizio del mese, l’amministrazione Trump ha approvato la fornitura di armamenti a Taipei per 11,1 miliardi di dollari, la più grande vendita nella storia degli Stati Uniti. Il pacchetto include sistemi missilistici Himars, obici semoventi, missili anticarro e droni.
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