Meta Platforms, società controllante di Facebook, ha annunciato il nuovo comitato d’azione politica che sta creando in California. L’iniziativa lobbistica punta a sostenere, senza distinzioni di appartenenza politica, candidati favorevoli allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e a un approccio non restrittivo in materia di regolamentazione. Meta sta organizzando in California un mega evento di lobbying, un “super-Pac” con l’obiettivo di sostenere candidati politici a livello statale che siano favorevoli allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e contrari a regolamentazioni rigide.
«In quanto sede di molte delle principali aziende mondiali di intelligenza artificiale, l’economia dell’innovazione californiana ha un impatto sproporzionato sulla crescita economica americana, sulla creazione di posti di lavoro e sulla competitività mondiale». Ma, dice in una nota il dirigente Meta Brian Brice, «l’ambiente normativo» californiano potrebbe soffocare l’innovazione e persino «mettere a rischio la leadership tecnologica della California». Da qui la volontà di Meta di far eleggere nel Parlamento statale dei politici “amici”.
«Il super-Pac di Meta finanzierà anche candidati che «sostengono e difendono il settore tecnologico americano sia a livello nazionale sia internazionale», ha poi aggiunto il portavoce, spostando l’attenzione sull’interesse nazionale e sulla minaccia rappresentata dal regime cinese.
Il senatore democratico del Parlamento statale della California Steve Padilla ha presentato a febbraio un disegno di legge volto a imporre alle aziende che realizzano intelligenza artificiale l’implementazione di una serie di “protezioni” che tutelino i «bambini e altri utenti impressionabili» dalle caratteristiche di questa tecnologia, che non solo rendono dipendenti dai chatbot, ma isolano e alienano dal mondo esterno. «I nostri bambini non sono cavie da laboratorio per le aziende tecnologiche a scapito della loro salute mentale» ha detto senza mezzi termini il senatore Padilla in una nota. Una presa di posizione che rende evidente quanto sia diventato necessario per le aziende del settore dell’Ia avere politici che siano “dalla loro parte”.
All’inizio di agosto, due senatori repubblicani hanno sollecitato un’indagine parlamentare proprio su Meta – in seguito a un’inchiesta di Reuters che riportava il contenuto di un documento interno dell’azienda relativo alle politiche di comportamento dei chatbot – da cui risulta che la tecnologia sarebbe capace di «coinvolgere un bambino in conversazioni romantiche o sensuali», fornire informazioni mediche inesatte e “confermare” a certi utenti (evidentemente razzisti) che le persone nere siano «più stupide di quelle bianche».
Il portavoce di Meta ha spiegato che il super-Pac metterà «i genitori al comando». Sostenuta dal fondo di venture capital Andreessen Horowitz, dal presidente di OpenAi Greg Brockman e da sua moglie Anna, nonché dall’investitore Ron Conway, il super-Pac “Leading the Future”.
Il lobbista Collin McCune, responsabile degli affari governativi di Andreessen Horowitz, ha affermato che l’azienda sta diventando «più attiva nel sostenere candidati favorevoli alla tecnologia» in tutti gli Stati Uniti: «Le autorità a Washington e nelle nostre capitali statali stanno valutando migliaia di proposte proprio ora che potrebbero rendere impossibile costruire. L’unico modo per contrastare interessi radicati e pensieri obsoleti è assicurarsi che i costruttori abbiano voce in capitolo», ha scritto McCune su X.
L’operazione di lobbying Leading the Future mira a contrastare una linea di pensiero sempre più influente nella comunità tecnologica, e che ha sollecitato il Parlamento federale statunitense a introdurre una regolamentazione rigorosa dell’intelligenza artificiale. Una tecnologia che sta già iniziando a “mietere le sue prime vittime”, come mostra la cronaca. D’altronde, i danni che possono derivare da un nuovo settore non saggiamente regolamentato (ad esempio i social media) sono oggi davanti agli occhi di tutti.