Rafael Grossi, direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha dichiarato oggi in un’intervista a Fox News che una squadra di ispettori dell’agenzia è tornata in Iran, per la prima volta dagli attacchi israeliani e americani agli impianti nucleari di giugno.
«La prima squadra di ispettori dell’Aiea è tornata in Iran e stiamo per ricominciare» ha detto Grossi, senza fornire dettagli sulla composizione della delegazione, ma aggiungendo che in Iran «ci sono molte strutture» e non tutte sono state attaccate, e che l’Aiea intende ispezionarle tutte.
Le dichiarazioni di Grossi sono arrivate mentre l’Iran teneva colloqui a Ginevra con Gran Bretagna, Francia e Germania, con l’obiettivo di impedire alle potenze europee di rinnovare le sanzioni. In caso di non collaborazione da parte degli ayatollah, i tre Stati europei hanno già preavvisato Teheran della riattivazione delle sanzioni previste dall’accordo nucleare del 2015, entro la fine del mese.
Nel frattempo, il Wall Street Journal ha scritto oggi che la sicurezza attorno al capo dell’Aiea è stata recentemente rafforzata e che a Grossi è stata assegnata una socrta 24 ore su 24 dall’Unità Cobra, il principale reparto antiterrorismo della polizia austriaca. Il quartier generale dell’Aiea è infatti a Vienna. La decisione sarebbe stata presa a causa di una «minaccia specifica», dice il Wsj, attribuita a una fonte iraniana, secondo funzionari dell’intelligence austriaca. Già prima dell’attacco statunitense dello scorso giugno, il regime degli ayatollah aveva accusato Grossi di parzialità a favore di Israele. Dopo gli attacchi, l’Iran ha intensificato l’aggressività verbale nei confronti del direttore dell’Aiea, chiedendone la rimozione e persino la messa in stato di accusa in un processo.