Boccia: pressione fiscale al 42,8 per cento del Pil

May 24, 2025, Arzano, Campania/Napoli, Italy: The president of the Democratic Senators Francesco Boccia, president of the PD senators, in Arzano (Naples) for an initiative on referendums together with the provincial secretary of the PD Giuseppe Annunziata.
Photo: Credit Image: © Salvatore Esposito/Pacific Press via ZUMA Press Wire
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Il governo Meloni ha «tradito il Paese» perché ha fatto «l’esatto contrario di quanto promesso in campagna elettorale», fallendo su economia, welfare e servizi pubblici. E’ l’accusa del capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, che in una intervista a “la Repubblica” boccia senza appello la quarta legge di Bilancio dell’esecutivo, sostenendo che «gli alibi del governo sono finiti». Secondo Boccia, le promesse di riduzione delle tasse sono state smentite dai dati: la pressione fiscale, afferma, ha raggiunto il 42,8 per cento del Pil, il livello più alto degli ultimi dieci anni. Sul fronte previdenziale, il governo non solo non ha cancellato la legge Fornero, ma ha contribuito ad allungare l’età pensionabile. Critiche anche all’autonomia differenziata: dopo lo stop parziale, l’esecutivo ha reintrodotto i Lep in manovra, «abbandonando aree interne e Mezzogiorno», tanto che il Pd annuncia un ricorso alla Consulta. Il capogruppo Pd denuncia inoltre una situazione economica e industriale «drammatica»: produzione industriale in calo in 34 mesi su 38, cassa integrazione in aumento dalle 400 milioni di ore del 2023 alle 600 milioni previste nel 2025, e nessuna risorsa stanziata per il piano casa da 15 miliardi annunciato dal governo. «Senza il Pnrr, che vale quasi un punto di Pil, l’Italia sarebbe già in recessione», sostiene Boccia, citando analisi di Istat, Corte dei conti, Bankitalia e Ufficio parlamentare di bilancio che indicano una crescita zero per il prossimo anno.
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