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Al-Shara' ha promesso che «nessuna violazione dei diritti sarà più tollerata in Siria

La Siria a un anno dalla caduta del regime di Assad

L’8 dicembre 2025 Damasco si è svegliata in festa. Migliaia di persone hanno riempito le strade sventolando bandiere e cantando per il primo anniversario della caduta di Baššār al-Asad

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I siriani festeggiano in piazza ad Aleppo il primo anniversario della caduta di Bashar al-Assad, l’8 dicembre 2025. Foto REUTERS/Mahmoud Hassano

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L’8 dicembre 2025 Damasco si è svegliata in festa. Migliaia di persone hanno riempito le strade sventolando bandiere e cantando per il primo anniversario della caduta di Baššār al-Asad. Il presidente Ahmad al-Shara’ ha guidato le celebrazioni ufficiali dal Palazzo del Parlamento e, nel suo discorso ha dichiarato che «la Siria si è finalmente liberata dalla tirannia ed è tornata a essere un Paese libero, orgoglioso e dignitoso». L’anno trascorso, ha precisanto il presidente citato dall’agenzia Sana, non è stato solo un cambio di regime, ma un vero «taglio storico» con un passato fatto di repressione, paura e anarchia.
Al-Shara’ ha promesso che «nessuna violazione dei diritti sarà più tollerata in Siria. Assad e i suoi hanno scritto una pagina nera nella storia della Siria, creando uno Stato fondato sul terrore, sulle divisioni e sulla legge della paura». Il nuovo governo, invece, vuole essere «uno Stato di diritto, di responsabilità e di trasparenza». Un anno dopo la «liberazione della Siria» insomma, Damasco guarda avanti tra bandiere, canti e la promessa di non tornare più indietro, con nuove partnership internazionali per far ripartire l’economia dopo anni di guerra e distruzione.

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