Zelensky: «Quando ci parlate di compromesso dovete proporne uno equo»
Zelensky ora chiude anche alla proposta americana di zona franca
Il presidente ucraino incontrerà le delegazioni europee e americana in settimana in Germania. Rispetto alla proposta americana si zona smilitarizzata ha dichiarato che «è necessario continuare il dialogo e cercare risposte a tutte le questioni in modo che tutto risulti più ragionevole»

Zelensky visita le truppe al fronte a Kobyansk, nel Kharkiv. Foto Ukraine President Office/APA Images via ZUMA Press Wire via Ansa
Volodymyr Zelensky ha annunciato ieri 13 dicembre che nei prossimi giorni incontrerà in Germania rappresentanti statunitensi ed europei: «Ci stiamo preparando a una serie di incontri con la parte americana e con i nostri amici europei nei prossimi giorni. Berlino ospiterà molti di questi appuntamenti» ha infatti dichiarato Zelensky ieri sera parlando alla nazione.
Il presidente ucraino ha precisato che una delegazione guidata dal capo di Stato maggiore delle Forze Armate ucraine, generale Andrii Hnatov, lavorerà alla definizione delle garanzie di sicurezza che l’Ucraina richiede per firmare il trattato pace con la Russia. Zelensky ha aggiunto che anche altri componenti del governo ucraino si confronteranno con i rappresentanti di Stati Uniti e Europa sui piani di ricostruzione e sviluppo per il periodo successivo al conflitto. Ma «la cosa più importante – ha detto ieri Zelensky – è che incontrerò gli inviati del presidente Trump».
La questione territoriale rappresenta uno dei principali nodi nelle discussioni con la delegazione statunitense. Attualmente, l’esercito russo controlla circa un quinto dei territori ucraini nei confini precedenti al 2014.
Zelensky ha finora mostrato una netta riluttanza ad accettare le perdite territoriali previste inizialmente piano americano in 28 punti. In un’intervista concessa questa settimana al quotidiano Ukrainska Pravda, il presidente ucraino ha lasciato intendere che le discussioni più recenti si stiano concentrando sulla possibilità di trasformare parte dei territori oggi sotto controllo russo, in una sorta di speciale zona franca smilitarizzata e a regime economico particolare. Ma ha espresso forti dubbi anche su questa ipotesi: «Loro immaginano che le truppe ucraine si ritirino dal territorio dell’oblast di Donetsk, e il presunto compromesso consisterebbe nel fatto che le forze russe non vi entrerebbero. Ma non sanno chi dovrebbe amministrare quest’area, che già definiscono “zona economica libera” o “zona smilitarizzata”». Questa più o meno, ha commentato Zelensky, «la visione di compromesso proposta dagli Stati Uniti»; in un’intervista a Ukrainska Pravda ha aggiunto che difficilmente accetterebbe una soluzione di questo tipo insistendo: «Quando ci parlate di compromesso dovete proporne uno equo», concludendo che per ora «è necessario continuare il dialogo e cercare risposte a tutte le questioni in modo che tutto risulti più ragionevole».
Intanto la guerra continua. Ieri, gli eserciti russo e ucraino si sono scambiate intensi attacchi con droni e missili. Zelensky ha detto che la Russia ha lanciato 450 droni e 30 missili attaccando le aree di Kirovohrad, Mykolaiv, Odessa, Sumy, Kharkiv, Kherson e Černihiv, colpendo in particolare il settore energetico di Odessa.
Il ministero della Difesa russo ha reso noto che la propria contraerea ha intercettato nelle ultime ventiquattr’ore due proiettili di artiglieria missilistica di fabbricazione statunitense e 169 droni ucraini.
Il ministero della Difesa russo ha reso noto che la propria contraerea ha intercettato nelle ultime ventiquattr’ore due proiettili di artiglieria missilistica di fabbricazione statunitense e 169 droni ucraini.







