Joe Biden aveva graziato preventivamente il figlio Hunter, fratelli e cognati
Trump revoca le grazie preventive di Biden
L'accusa: Biden non era cosciente di quello che gli succedeva intorno e qualcuno usava l'autopen usurpando la sua firma

Donald Trump nello Studio Ovale. Foto d'archivio, Reuters.
Donald Trump ha annunciato ieri, martedì 2 dicembre, di aver annullato tutti i documenti, comprese le grazie presidenziali, che Joe Biden ha firmato ricorrendo all’autopen, un apparecchiatura per la firma automatica per riprodurre la firma del presidente degli Stati Uniti. L’autopen è impiegato solitamente per documenti di grande tiratura o di carattere cerimoniale.
Il presidente degli Stati Uniti sostiene che l’utilizzo di tale dispositivo da parte di Biden invalidi gli atti da quest’ultimo firmati, e che sopratutto confermi il problema di grave declino cognitivo di cui soffriva il suo predecessore alla Casa Bianca: in sintesi, l’accusa dell’amministrazione Trump è che Joe Biden non sapesse quali decisioni venivano prese usando il suo nome. Accusa d’altra parte corroborata anche dal presidente della Camera, Mike Johnson, che in un’intervista di diversi mesi fa confermava come lui stesso, parlando con Biden, avesse sentito l’ex presidente negare recisamente di aver firmato decreti presidenziali che invece risultavano da lui regolarmene emanati. In sintesi, l’accusa dell’attuale amministrazione è che Biden non fosse in buona parte consapevole di quello che succedeva, e che “qualcuno” ne approfittasse per far passare a sua insaputa determinati ordini esecutivi presidenziali firmandoli con l’autopen.
In questo contesto, ora finiscono nel mirino di Donald Trump i provvedimenti di grazia firmati appunto con l’autopen: «Chiunque abbia ricevuto “grazie”, “commutazioni” o altri documenti legali firmati in questo modo – si legge in un post pubblicato da Trump su Truth – è avvisato del fatto che tali atti siano stati integralmente revocati e non abbiano più alcun valore giuridico».
Poco prima di lasciare la Casa Bianca Biden ha concesso una raffica di grazie, anche a diversi suoi familiari, a partire dal a dir poco controverso figlio Hunter. L’allora occupante della Casa Bianca ha concesso delle “grazie preventive” ai fratelli James B. Biden e Francis W. Biden, alla sorella Valerie Biden Owens e ai cognati Sara Jones Biden e John T. Owens. L’uso della “grazia preventiva” da parte di Joe Biden (o di chiunque abbia usato l’autopen, secondo la linea dell’amministrazione Trump) è stato fatto tenere al sicuro la famiglia Biden da eventuali procedimenti penali futuri a loro carico. Secondo il mainstream, per evitare che Trump approfittasse della propria posizione di potere per perseguitare i Biden. Evidentemente esisteva il timore che Trump ricorresse alla logica da legge del taglione facendo agli altri quello che era stato prima fatto a lui: occhio per occhio, dente per dente.
A ogni modo, al di là dell’evidente e grave declino cognitivo di Joe Biden nei suoi quattro anni alla Casa Bianca, non si può non porsi il problema della reale sussistenza di eventuali reati penali, gravi o meno che siano. L’eliminazione delle grazie preventive (se resisterà allo tsunami di ricorsi che è facile prevedere) potrebbe permettere l’apertura di indagini e eventualmente di rinvii a giudizio. Solo così, sarebbe possibile scoprire per quali motivi quelle grazie preventive siano state concesse: per tutelare delle “persone innocenti” da una persecuzione politica? O per evitare che si celebrino dei processi in cui si potrebbero accertare determinati fatti?
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