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Ankara esclude categoricamente la liberazione di Öcalan

Pkk: Ankara deve rilasciare Öcalan

La dirigenza del Partito dei Lavoratori del Kurdistan denuncia lo stallo nel processo di distensione con Ankara e l'intenzione della Turchia di tenere in carcere il suo capo, Abdullah Öcalan

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Persone sfilano con uno striscione che raffigura il leader curdo militante incarcerato Abdullah Ocalan durante una manifestazione per chiedere la sua liberazione, a Diyarbakir, Turchia, il 17 settembre 2025. Foto REUTERS/Sertac Kayar

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Tempo di lettura: 2 Min.

Un comandante del movimento clandestino curdo Pkk (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), Amad Malazgirt, ha dichiarato all’agenzia di stampa francese Afp che il processo diplomatico con la Turchia ha raggiunto un punto di stallo. Parlando da un bunker tra le montagne Qandil, nel nord dell’Iraq, ha infatti dichiarato: «tutte le misure avviate dal capo Abdullah Öcalan sono state attuate. Non verranno intraprese ulteriori azioni. D’ora in avanti aspetteremo lo Stato turco».
Negli ultimi mesi, il popolo curdo aveva infatti iniziato ad attuare gli impegni presi per l’instaurazione della pace con la Turchia, incluso l’avvio di passi formali per il disarmo e il ritiro dei suoi combattenti. La scorsa settimana, una delegazione di legislatori turchi, istituita per promuovere il processo di pace, ha visitato Öcalan nella sua cella nel carcere dell’isola di Imrali.
Malazgirt ha posto alla Turchia due condizioni fondamentali per la continuazione dell’accordo: il rilascio di Öcalan e il riconoscimento costituzionale e ufficiale del popolo curdo da parte della Turchia. Anche il comandante Serda Mazlum Gabar ha ribadito ad Afp la richiesta di rilascio di Öcalan: «Finché il nostro capo sarà imprigionato, il popolo curdo non potrà essere libero».
Ma attualmente non esiste alcuna indicazione rispetto al rilascio di Öcalan. Al contrario, in recenti dichiarazioni ufficiali, la Turchia ha confermato l’intenzione di tenerlo in carcere. Nel maggio di quest’anno, dopo l’annuncio del Pkk sul disarmo, il ministro della Giustizia turco, Yılmaz Tunç, ha categoricamente escluso ogni possibilità di rilascio di Öcalan.
Inoltre, nel luglio 2025, la Turchia ha presentato al Consiglio d’Europa un documento ufficiale secondo cui i prigionieri condannati all’ergastolo, incluso Öcalan, non avranno diritto alla libertà vigilata, bloccando così legalmente la possibilità di un rilascio con la condizionale.
 

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