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Nordio: promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle nostre popolazioni

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Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio nell’aula della Camera dei Deputati durante le comunicazioni sull'amministrazione della giustizia, Roma, 22 gennaio 2025. ANSA/FABIO FRUSTACI

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«Oggi avviamo presso il Consiglio d’Europa un dibattito importante, trasparente e democratico, che riguarda dei valori che sono all’origine stessa delle nostre società moderne, frutto dei grandi movimenti liberali dei secoli scorsi, promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle nostre popolazioni, compreso il diritto di vivere in pace e in sicurezza»: lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nell’intervento tenuto questa mattina alla Conferenza ministeriale informale in corso a Strasburgo, convocata per esaminare le questioni legate alla migrazione e alla Convenzione. «Si tratta di valori che i nostri Stati sono chiamati a proteggere e che oggi devono prendere in considerazione, ricercando un equilibrio tra diritti individuali e sviluppi contemporanei, tra cui in particolare le migrazioni, che chiaramente non erano prevedibili, né per la loro portata né per le loro caratteristiche, ai tempi dell’adozione della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo nel 1950», ha aggiunto Nordio, secondo cui si tratta di un’evoluzione che non possiamo ignorare, e per tale dibattito noi affermiamo nuovamente il nostro sostegno più sentito alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con la sua autorità incontestabile; così come accogliamo la proposta «in quattro punti» del segretario generale, e siamo pronti a contribuire attivamente con tutta la nostra tradizione giuridica, al cuore stesso dei valori europei. Secondo il ministro della Giustizia, in questa prospettiva, «la dichiarazione congiunta di un gruppo di Paesi che abbiamo appena depositato, delineando le sfide attuali, traccia dei principi fondamentali questo esercizio che proseguirà nei mesi a venire, fino all’adozione di una Dichiarazione del Comitato dei ministri a Chisinau a maggio 2026». «In questo processo, certamente ambizioso ma inevitabile, il contributo di tutti gli interlocutori a partire dagli Stati membri, con il loro apporto di tradizione giuridica, sarà fondamentale. Chiedo che la predetta Dichiarazione congiunta di un Gruppo di Paesi, venga conservata nelle minute della Conferenza dei ministri della Giustizia», ha concluso Nordio.

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