Uber vuole liberarsi da Google Maps

Uber sfida Google per migliorare la propria tecnologia. L’azienda di San Francisco sta infatti finanziando una collaborazione con l’Università dell’Arizona per sviluppare tecnologia per auto automatiche.

Il colosso del ride-sharing ha cercato negli ultimi mesi di distaccarsi dalle tecnologie di mappatura di Google, facendo acquisizioni importanti. A marzo Uber ha acquisito la compagnia di mapping deCarta e parte di Bing maps, oltre a cento impiegati di Microsoft assunti a giugno. Durante l’estate ha anche spinto il capo della divisione di mapping di Google a mettersi a capo del proprio laboratorio di ricerca per veicoli auto pilotati di Pittsburgh, e per finire ha anche offerto più di 3 miliardi di dollari per Here, il servizio di mapping di Nokia (ma l’offerta è stata poi rifiutata).

Il rettore dell’Università dell’Arizona Ann Weaver Hart, le tecnologie di ottica, ma soprattutto di imaging sviluppate nella sua università saranno di grande aiuto sul campo alla Uber in Arizona.

Uber sta cercando di allargare le holding nel campo delle tecnologie di mappatura per essere indipendente da Google, dal momento che Big G potrebbe potenzialmente diventare rivale nel mercato delle macchine auto pilotate. Ma non lo fa solo per questo. L’amministratore delegato Travis Kalanick ha infatti sostenuto che maggiore è stata la presenza di Uber e dei suoi servizi in città, meno i residenti erano invogliati ad aspettare il taxi. Secondo Kalanick, un sistema di mappe più continuo può solo rafforzare la supremazia di Uber sui taxi e sui rivali nei servizi di ride-sharing.

Come parte dell’accordo, Uber ha donato 25 mila dollari al College delle Scienze Ottiche di Tucson e il Governatore dell’Arizona ha indetto un ordine esecutivo che incoraggia i test con le macchine auto pilotate nei campus di alcune Università selezionate di questo Stato americano.

Per saperne di più:

Uber vs Taxi: il dibattito continua sul web

Uber chiude in Italia per concorrenza sleale. Il parere dell’esperta

Cos’è Uber e perché sta incontrando problemi

Articolo in inglese: ‘Uber Takes Next Step to Develop Own Mapping, Free From Google Maps

 
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