Cina, madre di 81 anni denuncia la persecuzione di suo figlio

Di Dorothy Li

Il 18 gennaio Liu Yuying si è vista portare via suo figlio adulto, trascinato dalla polizia insieme ad altri due cittadini cinesi presi di mira dal regime comunista, in una repressione contro la fede che non ha precedenti.

Ventisei giorni dopo, ha perso la nuora Xie Shuhua, paralizzata da anni, quando oltre una dozzina di poliziotti ha fatto irruzione nella loro casa in seguito all’arresto. Lo spavento e le preoccupazioni per il figlio hanno peggiorato le condizioni della signora Xie, che è deceduta il 13 febbraio.

«Il mio cuore è andato in frantumi», ha affermato in un video, con la voce affranta, in riferimento alla morte della nuora: «Che male aveva fatto mio figlio? Non ha fatto altro che essere un brav’uomo».

Il 3 febbraio, un procuratore della città di Jinzhou, nella provincia nord-orientale di Liaoning, ha formalmente arrestato suo figlio, Qin Shuhai, per aver praticato la tradizione spirituale del Falun Gong.

Il Falun Gong è una disciplina spirituale che consiste in esercizi meditativi e insegnamenti morali basati sui principi di verità, compassione e tolleranza. I suoi benefici per la salute mentale e fisica ne hanno determinato l’ampia popolarità, con una stima di 70-100 milioni di praticanti alla fine del secolo scorso.

Tuttavia, il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha ritenuto che la popolarità della disciplina fosse una minaccia al suo controllo e alle sue ideologie atee e, nel 1999, ha lanciato una persecuzione nazionale contro il Falun Gong, mobilitando l’intero apparato di sicurezza del Paese per individuare e arrestarne i praticanti.

Secondo Minghui, un sito web dedicato al Falun Gong, i parenti del signor Qin avevano provato a chiedere alle autorità di polizia di rilasciarlo, almeno temporaneamente, per partecipare al funerale della moglie, ma i loro sforzi sono stati vani. La polizia locale ha risposto che la questione non era più di loro competenza e li ha indirizzati al pubblico ministero.

La signora Liu, 81 anni, ora si affida all’aiuto dei vicini per cucinare i pasti e per altre attività quotidiane di base che faticava a svolgere da sola.

Il suo calvario a causa della persecuzione del Pcc è solo uno degli innumerevoli casi in cui gli anziani sono stati abbandonati a se stessi dopo che i loro figli adulti sono stati imprigionati o perseguitati a morte per aver perseverato nella loro fede.

Detenzione e abuso

Dal 1999, milioni di praticanti sono stati rinchiusi in campi di lavoro forzato, centri di lavaggio del cervello e prigioni in tutto il Paese, dove sono stati assoggettati a torture e abusi nel tentativo di costringerli a rinnegare il loro credo. Si ritiene che un numero elevato ma incalcolabile di praticanti del Falun Gong sia stato torturato a morte o addirittura ucciso per i propri organi.

Nei primi due mesi di quest’anno, Minghui ha verificato 178 cittadini cinesi che sono stati condannati al carcere per aver praticato il Falun Gong o per aver sensibilizzato sulla persecuzione.

Tra questi c’è Hu Yurong, insegnante di scuola media e praticante del Falun Gong che vive nella contea di Qu, nella provincia del Sichuan. Le autorità locali hanno incarcerato la signora Hu dal suo arresto nell’aprile 2020. Per anni hanno tenuto il suo caso in segreto, lasciando la sua famiglia in ansia per la sorte della loro cara.

A metà gennaio, la famiglia di Hu ha scoperto che le era stata inflitta una pena detentiva di sette anni per la sua fede e che attualmente è nel carcere femminile di Chengdu, secondo quanto hanno dichiarato a Minghui.

La signora Hu ha sopportato molteplici e lunghi periodi di reclusione in centri di detenzione, campi di lavoro forzato, prigioni, reparti psichiatrici e altre strutture per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede. In totale, ha trascorso oltre 16 anni dietro le sbarre.

Durante la prigionia ha sopportato torture e abusi. Una volta, la polizia l’ha appesa al soffitto di una cella buia, con i polsi e le caviglie legati. Per sei giorni e notti, la polizia l’ha tenuta in quella posizione dolorosa, negandole l’accesso a cibo e bevande. In un’altra occasione, le guardie l’hanno costretta a indossare solo un sottile strato di vestiti e a inginocchiarsi all’aperto, in inverno, per 24 ore.

Decesso

Per ottenere il sostegno del pubblico alla sua brutale repressione, gli organi di propaganda del Pcc hanno anche lanciato una vasta campagna di odio. Xia Zhenglun, agente assicurativo, per anni aveva accettato la narrazione ufficiale della persecuzione. Ma nella primavera del 2012 la situazione è cambiata, quando si è imbattuto nel libro principale della pratica, lo Zhuan Falun.

«Molte cose che non riuscivo a capire nella mia vita mi sono diventate improvvisamente chiare», ha raccontato a Minghui, in riferimento allasensazione provata dopo aver letto gli insegnamenti del Falun Gong. Ha deciso quindi di vivere secondo i principi morali di questa disciplina spirituale: verità, compassione e tolleranza.

Nel febbraio 2023, il signor Xia è stato arrestato nella città di Lianyungang, nella provincia meridionale cinese di Jiangsu, e portato nel centro di detenzione della contea di Guanyun. È morto meno di sette mesi dopo la detenzione.

Non è ancora chiaro cosa abbia vissuto il 65enne durante la detenzione. Secondo Minghui, il signor Xia era in buone condizioni di salute prima di essere portato via dalla polizia locale.

Dopo quasi un quarto di secolo di persecuzione, più di 5.000 praticanti sono stati uccisi dalle torture, secondo le statistiche raccolte da Minghui. Si ritiene tuttavia che il numero effettivo di morti sia molto più alto, data la difficoltà di ottenere informazioni al di fuori della Cina.

 

Articolo in lingua inglese: 81-Year-Old Mother Speaks Out After Son Targeted by CCP’s Repression of Faith

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