La Cina svela un ampio piano di stimoli per l’economia in crisi. Ma sarà sufficiente?

Di Catherine Yang

Il 24 settembre le autorità della banca centrale cinese hanno annunciato tagli ai tassi di interesse e misure deflazionistiche aggressive in un contesto di rallentamento dell’economia. Tuttavia, il piano di stimolo è stato criticato da alcuni esperti, secondo i quali le ultime misure sono una soluzione a breve termine e non affrontano i problemi di fondo dell’economia.

Il governatore della People’s Bank of China (Pboc) Pan Gongsheng ha annunciato in una conferenza stampa che la banca sta abbassando il coefficiente di riserva obbligatoria (Rrr) delle banche di 50 punti base, liberando così circa mille miliardi di yuan (circa 128 miliardi di euro) per nuovi prestiti.

Pan ha aggiunto che l’Rrr potrebbe essere ulteriormente abbassato di 0,25-0,5 punti percentuali nel corso dell’anno, a seconda della situazione della liquidità del mercato.

Le banche commerciali ridurranno presto i tassi di interesse sui mutui esistenti di una media dello 0,5%, pari a circa 150 miliardi di yuan (circa 19 miliardi di euro), per dare sollievo a circa 50 milioni di famiglie. Anche gli acconti minimi per le case saranno abbassati dal 25% al 15% per gli acquirenti di seconde case.

La banca centrale ridurrà anche il tasso di interesse a sette giorni delle operazioni di reverse repo, ovvero l’interesse che paga alle banche commerciali quando prendono in prestito denaro, dallo 0,2% all’1,5%.

Secondo Pan, questo dovrebbe avere l’effetto di ridurre i tassi di prestito a medio termine di circa lo 0,3% e i tassi di interesse sui prestiti e sui depositi dello 0,2-0,25%.

La banca centrale consentirà inoltre alle banche commerciali di utilizzare il 100%, anziché il 60%, dei 300 miliardi di yuan (circa 39 miliardi di euro) messi a disposizione dalla banca centrale per finanziare i prestiti per le abitazioni a prezzi accessibili.

Il presidente della Commissione di Vigilanza sui Titoli Cinese (Csrc), Wu Qing, ha spiegato che la commissione emetterà delle linee guida per l’ingresso di fondi a medio e lungo termine nel mercato e adotterà misure per promuovere fusioni, acquisizioni e riorganizzazioni.

La Csrc sosterrà inoltre il fondo statale Central Huijin Investment nell’acquisto di azioni per ampliare la portata degli investimenti e supportare nuovi prodotti indicizzati.

La Pboc sta inoltre sostenendo due nuovi programmi con 800 miliardi di yuan (circa 102 miliardi di euro). Un programma di swap di 500 miliardi di yuan (circa 64 miliardi di euro) consentirà a fondi, assicurazioni e broker di accedere più facilmente ai finanziamenti per l’acquisto di azioni, mentre gli altri 300 miliardi di yuan saranno utilizzati per prestiti alle banche commerciali per contribuire a finanziare gli acquisti e i riacquisti di azioni delle società quotate.

Prospettive pessimistiche degli esperti di finanza

Gli analisti globali hanno recentemente pubblicato previsioni pessimistiche sull’economia cinese.

La scorsa settimana, Goldman Sachs e Citigroup hanno ridimensionato le loro previsioni di crescita per la Cina per quest’anno, portandole al 4,7%, dopo che il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha pubblicato i fiacchi dati economici di agosto.

A causa dei precedenti del Partito Comunista Cinese, che riporta in maniera insufficiente e insabbia i dati, è diventato più difficile per le istituzioni occidentali valutare il reale stato dell’economia cinese che, secondo gli analisti, potrebbe essere molto più grave di quanto riconosciuto da Pechino.

Gli analisti hanno sottolineato che le nuove misure iniettano liquidità nel mercato ma non sostengono l’attività economica effettiva: «Si tratta del pacchetto di stimoli più significativo della Pboc dai primi giorni della pandemia», ha dichiarato Julian Evans-Pritchard, analista di Capital Economics. «Ma da solo potrebbe non essere sufficiente».

«È necessaria una politica fiscale aggressiva per iniettare una vera domanda economica», hanno affermato gli analisti di Anz in una nota sulle mosse della Pboc, che hanno descritto come «lontane dall’essere un bazooka».

Rocky Fan, economista di Guolian Securities, ha sostenuto che le misure sono appropriate ma in qualche modo inaspettate e che forniranno solo una spinta a breve termine all’economia stimolando i consumi.

«Non abbiamo ancora visto politiche fiscali forti, data la pulizia in corso dei debiti nascosti delle amministrazioni locali, quindi ci si aspetta che le politiche monetarie giochino un ruolo dominante nel mantenere la domanda lorda», ha dichiarato Fan.

Khoon Goh, responsabile della ricerca sull’Asia per l’Anz di Singapore, spiega che ci si aspettava che Pechino annunciasse misure di stimolo, ma il piano di martedì era più ampio di quanto previsto dagli analisti.

Ha affermato che le misure sono «progettate non solo per abbassare i costi di prestito, ma anche per iniettare più liquidità nell’economia e stimolare il mercato azionario».

Tuttavia, Goh ha aggiunto che le misure non affrontano i problemi di fondo che affliggono l’economia cinese.

«Credo che sia ancora da vedere se sia sufficiente o meno ad affrontare alcuni dei problemi di fondo, in particolare la mancanza di fiducia nell’economia», ha dichiarato.

Kelvin Wong, analista senior dei mercati presso Oanda a Singapore, ha dichiarato di aver visto reazioni contrastanti a questo pacchetto di stimoli, in quanto vi è un certo «timore di una trappola della liquidità» se la nuova politica monetaria non sarà accompagnata da «politiche fiscali espansive».

«Questa liquidità extra non viene incanalata per stimolare la domanda interna, che a sua volta non può vedere un’inversione di tendenza nell’attuale stato di debolezza della fiducia dei consumatori e delle imprese in Cina», ha affermato.

Negli ultimi tempi l’economia cinese ha subito due gravi shock a causa delle politiche del Pcc. Durante la pandemia Covid-19, le misure draconiane di lockdown del Pcc hanno portato a un drastico calo delle esportazioni, a un mercato azionario fiacco e a tassi di disoccupazione da record. Anche l’industria dello sviluppo immobiliare, che ha sostenuto la crescita della Cina come potenza economica, è crollata: i principali gruppi di sviluppo sono stati portati in tribunale da degli investitori che hanno chiesto la liquidazione nella speranza di recuperare una frazione dei loro beni.

L’economista Davy J. Wong ha spiegato in precedenza a Epoch Times che le istituzioni occidentali spesso fraintendono i dati della Cina.

«In genere non comprendono la struttura economica del Pcc e spesso la considerano dal punto di vista dell’economia occidentale piuttosto che da una prospettiva che riconosce le regole nascoste del ‘funzionamento dell’economia socialista con caratteristiche cinesi’», ha dichiarato.

Ad esempio, secondo Wong, questo disallineamento può essere visto nella differenza tra lo sviluppo e la crescente quota di mercato dell’economia statale e il deterioramento del settore privato, con tassi di sottoccupazione che secondo le sue stime superano il 25%.

 

Articolo in lingua inglese: China Unveils Sweeping Stimulus Plan Amid Faltering Economy

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