Uber offre corse promozionali durante sciopero mezzi pubblici

Occasione presa al volo da Uber. Allo sciopero dei mezzi pubblici indotto per il 30 marzo dal sindacato Usb in varie città italiane, il portale americano per il trasporto privato reagisce con una promozione: corsa al solo prezzo di un biglietto autobus. Non mancano le critiche.

Il servizio di ‘ride-sharing’, spesso al centro di polemiche e attacchi per la concorrenza a tassisti, cerca di farsi strada con una iniziativa riservata ai nuovi iscritti. «A Milano, Roma, Genova, Torino e Padova, Uber permetterà ai nuovi iscritti di pagare una corsa in città al costo di un biglietto dell’autobus. Sarà sufficiente presentare un biglietto o un abbonamento all’autista ed inserire il codice promozionale “bigliettomezzi”», si legge nel blog del team italiano.

La ‘sfida’ di Uber, nata a San Francisco e osteggiata anche in altri Paesi come la Germania, non piace né ai sindacati dei lavoratori pubblici né alle associazioni di categoria dei tassisti.

Giovanni Maggiolo, portavoce Cgil, non le manda a dire e sul suo profilo Facebook dice: «L’ennesima provocazione odiosa di uber. Questa volta, offrono una corsa a chi mostra il biglietto dei mezzi, sostituendo così i lavoratori in sciopero. Una precisa mossa ideologica da parte di chi non rispetta i diritti dei lavoratori». In una intervista su Repubblica li mette sullo stesso piano dei «fascisti che guidarono i tram durante la guerra, con i tranvieri in sciopero».

Difende la scelta come un ‘aiuto’ ai cittadini la general manager di Uber per l’Italia, Benedetta Arese Lucini, che cita l’esempio di Milano. «Con lo sciopero dei mezzi – spiega al Corriere – le città diventano meno accessibili e spostarsi è quasi impossibile. Con questa iniziativa vogliamo fare la nostra parte per aiutare i milanesi a muoversi in un momento di difficoltà».

Iniziativa che se ripeterà il risultato ottenuto a Genova il 10 marzo scorso, in occasione di uno sciopero analogo nella capitale ligure, sarà un successo: secondo quanto dichiarato da Uber gli iscritti sono schizzati a un più 200 per cento, portando il numero di corse in città delle berline nere ad aumentare del 57 per cento.

I tassisti, già sul piede di guerra da alcuni mesi, sarebbero pronti anche a denunce. Federtaxi Cisal, una delle associazioni di categoria parla a La Stampa: «Non possiamo subire oltre. Siamo pronti a far partire le denunce ma i tassisti non accettino provocazioni». Si sono moltiplicate le iniziative dei tassisti contro Uber, accusata di violare le regole della concorrenza e di non versare le tasse in Italia, avendo sede in Olanda.

 
Articoli correlati