Oltre 15 mila praticanti del Falun Gong perseguitati dal regime cinese nel 2020

Di Amber Li

La persecuzione dei praticanti del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese non si è fermata neanche durante la pandemia.

Il Falun Gong, anche noto come Falun Dafa, è una pratica spirituale che prevede esercizi di meditazione e insegnamenti basati sui principi di verità, compassione e tolleranza. Secondo le stime ufficiali dell’epoca, nel 1999 c’erano tra i 70 e i 100 milioni di cinesi che praticavano questa disciplina.

E proprio per questo, il regime comunista, temendo che la crescita ulteriore del movimento avrebbe minacciato il suo dominio, ha avviato una sistematica campagna per eliminare i praticanti del Falun Gong, nel luglio del 1999.

Da allora, milioni di praticanti del Falun Gong sono stati arrestati, centinaia di migliaia sono stati torturati durante la detenzione – secondo le stime del Falun Dafa Information Center – mentre diverse migliaia sono morti a causa della persecuzione.

E queste clamorose violazioni della libertà religiosa e dei diritti umani continuano ancora oggi.

Il 12 gennaio Minghui.org, un sito web statunitense che raccoglie informazioni sulla persecuzione del Falun Gong in Cina, ha pubblicato le ultime statistiche basate sulle proprie indagini.

Secondo il resoconto, almeno 6.659 praticanti in tutta la Cina sono stati arrestati e incarcerati nel 2020. E tra questi, almeno 88 sono morti a causa della persecuzione. I dati mostrano anche che almeno 622 praticanti sono stati condannati per la loro fede, 537 sono stati costretti a frequentare classi di ‘educazione’ politica e 3.588 hanno visto le proprie abitazioni perquisite dalle autorità.

Mentre sono oltre 8 mila i praticanti che hanno informato Minghui di aver subito una qualche forma di molestia da parte della polizia, come la visita di agenti nelle proprie case, il sequestro di libri e materiali del Falun Gong o il monitoraggio delle proprie attività.

Peraltro, secondo una precedente inchiesta dell’edizione cinese di Epoch Times, nel 2020 diverse province e città hanno assegnato premi fino a 100 mila yuan (12 mila 773 euro) ai cittadini che hanno denunciato alla polizia le attività dei praticanti del Falun Gong.

Tra i perseguitati, 1.188 erano anziani di età superiore ai 65 anni, di cui 17 di età superiore ai 90 anni.

Oltre agli abusi fisici e mentali, il regime comunista ha sequestrato beni ai praticanti del Falun Gong. Nel 2020 – secondo i dati raccolti da Minghui – lo Stato ha sequestrato un totale di quasi 9 milioni 850 mila yuan (circa 1 milione 258 mila euro). La maggior parte dei soldi sono stati sequestrati durante le perquisizioni della polizia o tramite le sanzioni emesse dai tribunali.

Insegnante di Jilin condannata per aver scritto una lettera al premier cinese

Song Yanqun, un’insegnante della città di Shulan, nella provincia di Jilin, ha iniziato a praticare il Falun Gong nell’agosto del 1996.

Secondo Minghui, la mattina del 26 marzo 2020, il capitano di polizia Dong Qiming e altri sette agenti dell’ufficio di polizia di Shulan hanno bussato alla porta delle sua casa, dichiarando di essere lì per un censimento.

I praticanti del Falun Gong fanno gli esercizi in un parco di Pechino, nel 1998, prima della persecuzione (The Epoch Times)

Ma quando la Song ha aperto la porta, il capitano Dong la ha interrogata su una lettera che aveva scritto al premier cinese Li Keqiang e le ha detto che sarebbe stata arrestata. E di fatto, la Song è stata presa in custodia quella sera.

Il padre della donna si è quindi recato alla stazione di polizia per chiederne il rilascio e per raccontare agli agenti dei disturbi fisici e dei traumi mentali che la figlia soffriva ancora a causa della sua precedente detenzione decennale.

In seguito al suo primo arresto, infatti, il 24 novembre 2003, la Song era stata condannata a 12 anni di carcere. Durante la sua prigionia, le percosse, l’alimentazione forzata e l’iniezione di farmaci sconosciuti l’hanno spinta sull’orlo della morte. Pesava circa 29 chilogrammi quando è stata rilasciata per motivi di salute il 20 gennaio 2014.

Sua sorella, Song Bing, arrestata lo stesso giorno e condannata a 14 anni, ha contratto la tubercolosi in carcere e le sono state negate cure adeguate per mesi fino a quando si è trovata in condizioni critiche. Non si è mai ripresa dai suoi problemi di salute ed è morta il 30 luglio 2009.

Il padre ha detto alla polizia che sua figlia scriveva ogni giorno lettere di appello per alleviare il suo trauma mentale. Gli agenti hanno espresso solidarietà, ma non hanno potuto fare nulla per risolvere la situazione. Hanno risposto che l’ordine di arresto veniva dall’alto, secondo quanto dichiarato dal padre a Minghui.

Così, Song Yanqun è stata processata il 10 novembre 2020. E solo verso la fine di dicembre, la sua famiglia è stata informata che è stata condannata a 3 anni e mezzo di prigione.

Chirurgo ortopedico nuovamente arrestato dopo anni di torture e prigionia

Li Lizhuang, un praticante del Falun Gong ed ex chirurgo ortopedico del primo ospedale dell’Università di Medicina di Harbin, nella Cina nord-orientale, è stato arrestato nuovamente l’8 aprile 2020. Ed è attualmente rinchiuso nel carcere di Zhaozhou, nella vicina città di Daqing.

Li è stato arrestato per la prima volta nel maggio del 2001 e condannato a due anni di lavori forzati nel campo di Changlinzi, dove è stato spesso picchiato e percosso con manganelli elettrici. Prima di scontare la pena nel campo di lavoro, è stato condannato a quattro anni di prigione, dove i detenuti lo hanno torturato e aggredito anche sessualmente, secondo un resoconto di Minghui.

Durante la sua prigionia, l’ospedale dove lavorava lo ha licenziato. E una volta fuori di galera, non è più riuscito a trovare un altro lavoro come medico e ha iniziato un’attività in proprio come venditore ambulante di vestiti.

Tuttavia, nel marzo del 2008 è stato arrestato di nuovo e condannato a un altro anno di lavori forzati. Sommando le due condanne nei campi di lavoro e la pena detentiva, Li aveva subito un totale di 6 anni e mezzo di supplizi.

Ma il suo calvario non è ancora finito, perché quest’anno il signor Li è stato nuovamente processato in una sessione virtuale del tribunale di Ranghu Road, il 29 dicembre 2020.

Praticanti picchiati e minacciati

Il 10 aprile 2020 sei praticanti del Falun Gong si sono recati nella stazione di polizia della cittadina di Xinglong, a Wuchang, nel nord-est della Cina, per chiedere il rilascio di un amico praticante arrestato la notte precedente.

Due dei praticanti, Yu Shufan e Li Yan, hanno parlato con il capo della polizia, Yang Chunlai, nel tentativo di spiegare la verità sul Falun Gong e il motivo per cui il Pcc ha deciso di lanciare la sua persecuzione. Il capo della polizia si è infuriato quando ha capito che i due erano praticanti del Falun Gong, ha imprecato contro di loro e li ha fatti cacciare fuori dalla stazione di polizia.

Dopo che i sei se ne sono andati, la polizia li ha seguiti, ha fermato la loro auto, ha perquisito il veicolo e li ha riportati alla stazione di polizia, sempre secondo le informazione raccolte da Minghui.

Alla stazione di polizia, gli agenti hanno ripetutamente schiaffeggiato Sun Tienong, un altro praticante del Falun Gong del gruppo, finché non è più riuscito a muoversi. Poi, diversi poliziotti hanno trascinato Li in una stanza senza telecamere e lo hanno picchiato brutalmente.

Infine, la polizia ha intimato ai praticanti di non parlare della persecuzione con altre persone e di non divulgare alcuna informazione fuori dalla Cina, alla comunità internazionale.

Sanzioni Usa

Il 10 dicembre 2020, in occasione della Giornata dei diritti umani, il Dipartimento di Stato americano ha sanzionato 17 funzionari stranieri per le loro violazioni dei diritti umani. Tra questi Huang Yuanxiong, commissario della stazione di polizia di Wucun, nella città di Xiamen, sulla costa orientale della Cina.

Questa designazione, che impedisce a Huang di entrare negli Stati Uniti, vale anche per sua moglie. Ed è la prima volta che gli Stati Uniti sanzionano un funzionario cinese per aver perseguitato i praticanti del Falun Gong.

In un comunicato stampa, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato che Huang è responsabile di «gravi violazioni dei diritti umani» commesse durante arresti e interrogatori di praticanti del Falun Gong.

Pompeo ha anche sottolineato che «Il mondo non può stare a guardare mentre il governo [della Repubblica Popolare Cinese, ndr] perpetra orribili e sistematici abusi contro le persone in Cina, tra cui la violazione di diritti riconosciuti a livello internazionale come la libertà di pensiero, di coscienza, di religione o di credo».

 

Articolo in inglese: Over 15,000 Falun Gong Practitioners Persecuted by Chinese Regime in 2020: Report

 
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